Morte di Ramy Elgaml, i punti non chiariti nella perizia cinematica fatta sull’incidente

Il consulente nominato dalla Procura di Milano, Marco Romaniello, ha consegnato oggi i risultati della perizia cinematica sull'incidente in cui lo scorso novembre a Milano ha perso la vita il 19enne Ramy Elgaml mentre si trovava a bordo di uno scooter inseguito dai carabinieri. Secondo l'ingegnere l'inseguimento è stato condotto dai militari in modo "conforme a quanto prescritto dalle procedure". Il consulente nega anche che tra l'auto e la moto ci sia stato un contatto, come invece era emerso all'interno di un fascicolo della Polizia Locale.
"La perizia cinematica è un documento che secondo me non ha la visione scientifica e tecnica come avrebbe dovuto" ha commentato a Fanpage.it Marco Romagnoli, che insieme alla collega Debora Piazza difende Fares Bouzidi, il 22enne alla guida del motorino al momento dello schianto. I due legali hanno fatto sapere di aver già incaricato un nuovo consulente tecnico per la redazione di un'altra perizia di risposta a quella del consulente della Procura.
Nella perizia viene negato l'urto tra auto e moto che era stato segnalato dalla Polizia Locale
L'ipotesi del mancato speronamento, forse, è uno degli elementi più interessanti dalla perizia, nella quale si legge che "L'attenta analisi ed il confronto dei due video delle telecamere comunali tra le vie Ripamonti, Quaranta e Solaroli dimostra che non è possibile che sia avvenuto alcun contatto preliminare tra i due mezzi nella zona di non copertura delle due telecamere, come erroneamente ipotizzato all'interno del report della Polizia Locale di Milano". Nei documenti redatti dalla Polizia e di cui Fanpage.it era entrato in possesso, si registravano, però, "punti di contatto" rilevati tra lo scooter di Fares Bouzidi, il 22enne alla guida del motorino, e la gazzella dei militari. A dimostrarlo sarebbero stati anche lo spostamento della marmitta e alcuni segni sul fianco destro del TMax (di cui gli agenti avevano allegato una fotografia), lasciati prima che il motorino scivolasse a terra strisciando sul fianco sinistro.

Nei video di una delle telecamere comunali che hanno ripreso l'incidente, analizzati nel fascicolo della Polizia Locale, il motorino inizialmente resta fuori dall'inquadratura ma compare un fascio di luce, verosimilmente emesso dal faro dello scooter: lo si vede per qualche attimo proiettarsi parallelo ai binari sull'asfalto, ma poi, subire uno spostamento improvviso verso sinistra. È in questo istante che i due veicoli potrebbero essere entrati in collisione: le foto dei "punti di contatto", infatti, vengono messe subito dopo questo passaggio.
"É una perizia che decide di non considerare quello che si vede nei video – ricorda ancora Romagnoli – quello che ha detto il testimone che ha parlato di uno speronamento e quello che ha detto Fares nell'immediatezza del fatto ancora sull'ambulanza: ‘Mi hanno toccato da dietro'".
Lo scooter avrebbe tagliato la strada all'auto dei carabinieri
Un altro dettaglio interessante che emerge dalla perizia cinematica è che sarebbe stato il motorino, secondo il consulente, a entrare nella traiettoria dell'auto poco prima dello schianto. L'ingegnere Romaniello infatti scrive che alla guida del TMax Fares, forse affaticato e agitato dagli 8 minuti di inseguimento, avrebbe commesso una "sconsiderata azione di cambio traiettoria ed interposizione su quella dell'autovettura, con le note gravissime conseguenze". Questo elemento, tuttavia, non era stato segnalato nelle analisi che la Polizia Locale ha fatto sui video delle telecamere di sorveglianza.
"Non capisco come possa aver detto che Fares avrebbe tagliato la strada ai carabinieri – conclude Romagnoli – quando nel filmato si vede chiaramente che c'è una repentina deviazione a sinistra del faro della moto proprio nel momento in cui è stata speronata. La moto si traversa perché viene toccata sul lato"