Morte di Giacomo Sartori, il generale Garofano: “Tantissimi suicidi si sono poi dimostrati altro”
"Tantissimi suicidi si sono poi dimostrati altro". Così il generale dei carabinieri in congedo Luciano Garofano, per anni a capo dei Ris di Parma, commenta a Fanpage.it il caso di Giacomo Sartori, il giovane di 30 anni scomparso da Milano dopo aver subito un furto e il cui corpo senza vita è stato trovato impiccato a un albero. La Procura di Pavia ha deciso per il momento di non archiviare il caso come suicidio poiché esisterebbero alcune anomalie che meritano ulteriori accertamenti.
Il Generale: Fa bene la Procura a indagare e approfondire
"Fa bene la Procura a indagare e ad approfondire. Un omicidio ben organizzato apparentemente può sembrare suicidio. Un esempio è il caso di Valentina Salomone: inizialmente – continua il generale – si pensava fosse un gesto volontario. Poi dagli accertamenti è emerso che si trattava di un omicidio, per il quale al momento è stato condannato in Appello, quindi non ancora definitivamente, l'ex amante". Sul caso Sartori il procuratore Mario Venditti ha spiegato a Fanpage.it che solo quando saranno completati gli accertamenti "si valuterà se confermare l'ipotesi del suicidio".
Le anomalie del caso Sartori
Le indagini della Procura si stanno concentrando sugli spostamenti di Giacomo e sul tempo intercorso tra la scomparsa e il ritrovamento del corpo. L'auto, ritrovata alcuni giorni dopo la sparizione, aveva i sedili abbassati che lasciano pensare che qualcuno possa avere dormito lì. L'ipotesi è che quindi il giovane possa aver trascorso almeno una o due notti. Un'altra anomalia è data dalle condizioni dei vestiti: "Erano puliti e intonsi nonostante si sia arrampicato sull'albero". Infine l'auto è stata trovata due giorni prima che venisse trovato il corpo nonostante questo si trovasse a pochi metri dal veicolo: "Un'altra anomalia è che nessuno abbia notato il corpo del giovane". Solo lo zaino sottratto quel venerdì sera potrà fornire spiegazioni sul caso Sartori: "Non è ancora stato rivenuto – ha spiegato il pm a Fanpage.it – e qualcosa potrebbe esserci nel computer che si trovava all'interno dello zaino".