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Morte a scuola del piccolo Leonardo: respinta richiesta di patteggiamento della bidella

È stata respinta la richiesta di patteggiamento ad un anno e 10 mesi avanzata dalla bidella accusata, insieme a due insegnanti, di omicidio colposo per la morte del bambino di 6 anni morto nell’ottobre del 2019 cadendo nella tromba delle scale della scuola Pirelli di Milano. Il giudice dovrà ora decidere se disporre il rinvio a giudizio per le imputate.
A cura di Simone Gorla
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Il giudice ha respinto la richiesta di patteggiamento avanzata dalla bidella della scuola Pirelli di Milano sotto indagine per la morte del piccolo Leonardo, morto cadendo nella tromba delle scale mentre andava in bagno senza nessuna sorveglianza. L'accusa per la collaboratrice scolastica è di omicidio colposo, come per le due insegnanti che invece hanno scelto il rito ordinario.

Il tragico incidente risale al 18 ottobre del 2019. Il bambino di 6 anni tornando in classe da solo dopo essere stato alla toilette, secondo quanto ricostruito dalle indagini, sarebbe salito su una sedia con rotelle lasciata in corridoio e si sarebbe sporto dalla ringhiera, incuriosito dalle voci che sentiva provenire dal piano inferiore, precipitando per tre piani. Morì all'ospedale Niguarda dopo alcuni giorni.

Respinta la richiesta di patteggiamento a un anno e 10 mesi avanzata dalla collaboratrice scolastica, come anticipato dal quotidiano Il Giorno, il gup di Milano Alessandra Di Fazio dovrà ora decidere se disporre il rinvio a giudizio per le insegnanti. Per il pm Maria Letizia Mocciaro e l'aggiunto Tiziana Siciliano, le tre imputate avrebbero "cagionato la morte del bambino" per colpa "consistita in negligenza, imprudenza, imperizia e inosservanza delle norme".

La collaboratrice scolastica sarebbe responsabile di "non aver prestato servizio nella zona di competenza e non aver vigilato sulla sicurezza e l'incolumità dell'alunno" durante lo spostamento dall'aula al bagno e di aver "utilizzato il telefono cellulare per scopi personali durante il tempo in cui avrebbe dovuto effettuare la sorveglianza al piano". Le due docenti invece sono accusate di non aver verificato "l'assenza della collaboratrice scolastica assegnata al piano e di non aver accompagnato il bambino nonostante fossero in due in classe".

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