Morta a 34 anni travolta da un treno il giorno di Ferragosto: dopo 4 anni i genitori chiedono ancora giustizia
Era il Ferragosto del 2020 quando la 34enne Elisa Conzadori di Pizzighettone, nel Cremonese, era stata travolta da un treno mentre attraversava in auto il passaggio a livello di Maleo nel Lodigiano. Il treno viaggiava a gran velocità e subito dopo l'incidente gli inquirenti si sono chiesti se le sbarre del passaggio a livello fossero alzate o abbassate. Uno dei testimone di quel giorno avrebbe detto di aver visto la sbarra abbassata e poi rialzarsi appena prima che arrivasse Elisa e quindi il treno.
Nessuna responsabilità penale a quanto pare però dietro quella tragedia. Il gip del Tribunale di Lodi Francesco Salerno lo scorso anno aveva deciso di accogliere la richiesta della Procura di archiviare il caso della morte di Elisa Conzadori. Questo perché durante le indagini non sarebbero emersi elementi a prova di un malfunzionamento o di un qualche errore dei tecnici Rfi. Per il giudice anzi non è da escludere che Conzadori abbia forzato una manovra con la sua auto.
In tanto però la notizia delle chiusura delle indagini è parsa a molti ingiusta. Alla famiglia soprattutto che nella giornata di ieri, al quarto anniversario della tragedia, insieme a decine di conoscenti hanno protestato sul luogo dell'incidente. Una cinquantina di persone, diversi residenti nei comuni lombardi di Maleo e Pizzighettone, hanno esposto uno striscione come già era capitato altre volte e c'è stato un lancio di palloncini bianchi. Il padre di Elisa, in particolare, ha spiegato che la famiglia non è riuscita a fermare l'archiviazione del penale ma che il giudice del civile sarebbe intenzionato a risentire tutti i testimoni. Tutto si concentra sul fatto che all'epoca delle indagini un testimone aveva raccontato di avere visto le sbarre del passaggio a livello alzarsi. E pochi secondi dopo è arrivato il treno Milano-Mantova a tutta velocità che viaggiava su un binario unico.