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Morazzone, anziana incassa per 24 anni la pensione del vicino morto: ha intascato oltre 360mila euro

Una donna di 75 anni ha incassato per 24 anni la pensione del vicino morto nel 1994. La vicenda è venuta alla luce nel 2018 quando è stato scoperto che nessuno aveva notificato la morte dell’uomo all’Inps e all’Inail. In tutto questo tempo sul conto dell’uomo, di cui la donna era cointestataria, sono arrivati più di 360mila euro. L’anziana adesso rischia una condanna.
A cura di Ilaria Quattrone
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(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

Ha incassato per 24 anni la pensione del vicino, morto nel 1994. Una donna di 75 anni residente a Morazzone, in provincia di Varese, fino al 2018 ha usufruito dei soldi che l'Inps e l'Inail versavano sul conto dell'uomo, di cui era cointestataria. Proprio per questo motivo, il pubblico ministero Massimo Politi ha chiesto una condanna a due anni e mezzo di carcere.

Morazzone, per 24 anni intasca la pensione del vicino morto: sul conto più di 300mila euro

È una storia al limite del paradossale quella che vede come protagonista una donna che all'epoca dei fatti viveva a Castronno, in provincia di Varese. L'amicizia con l'uomo aveva fatto sì che l'anziano le cedesse casa in cambio della sua assistenza considerato che l'uomo, purtroppo, non aveva nessun parente che potesse stargli vicino. Il legame era diventato talmente profondo da portarlo a renderla cointestataria del suo conto corrente. Quando nel 1994 l'anziano è deceduto, il Comune non ha inviato nessuna notifica di morte all'Inps e all'Inail. Questo ha fatto sì che sul conto corrente continuassero ad arrivare la pensione, la reversibilità e una rendita per un infortunio sul lavoro. Dal momento della morte e fino al 2018, quando è stata scoperta la vicenda, sono arrivati 369.204 euro. Secondo l'avvocato della donna, accusata di indebita percezione di erogazioni a danno della Stato, spettava all'anagrafe e non alla sua assistita notificare la morte. Per il pm però, visto che sul conto cointestato venivano accreditati dei soldi che non le spettavano, sarebbe stato compito della 75enne informare gli enti competenti. Proprio per questo motivo ha richiesto una condanna di due anni e mezzo.

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