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Moratti: “In Lombardia giovani vaccinati solo con Pfizer, cautela ha portato a grande adesione”

“I nostri ragazzi sono tutti vaccinati con dosi a mRna che non hanno causato alcun problema”: ad affermarlo è l’assessora regionale al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti che commenta così la decisione del Governo di decretare lo stop al vaccino AstraZeneca sotto ai 60 anni.
A cura di Ilaria Quattrone
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"I nostri ragazzi sono tutti vaccinati con dosi a mRna che non hanno causato alcun problema. E la nostra cautela ha premiato perché la campagna è stata accolta con grande favore dalla popolazione": a dirlo in un'intervista al quotidiano "Il Giornale" è l'assessora regionale al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti. Per l'assessora, questa linea ha portato oltre 944mila giovani tra i 12 e i 29 anni ad aderire alla campagna vaccinale: "Siamo al 54% dell'intera platea", continua.

AstraZeneca somministrato sopra ai 60 anni, alcune deroghe per over 50

La vicepresidente ha quindi commentato la decisione di indicare il vaccino AstraZeneca solo agli over 60: "Finalmente è stata data dal Governo un'indicazione chiara. Cosa che non sempre è successo in passato. È comprensibile che le indicazioni scientifiche cambino perché si arricchiscono nel corso del tempo". Moratti poi ricorda che in Lombardia il siero è stato sempre somministrato sopra ai 60 anni e per questo motivo non sono mai stati fatti open day tra i giovani: "L'unica deroga, ma dietro consenso informato e in assenza di patologie, era permettere di usare il vaccino di Oxford anche e solo agli over 50 anni. Lo stesso criterio che abbiamo adottato con Janssen a dose unica".

Grande adesione tra i ragazzi

Infine l'assessora rinnova la soddisfazione nel vedere grande adesione ed entusiasmo tra i giovani. Dal 2 giugno infatti si sono aperte le prenotazioni e in dieci giorni quasi un milione di ragazzi hanno aderito: "Credo che sia importantissimo vaccinare le fasce giovanili. I ragazzi hanno bisogno di muoversi e di ritrovare la propria libertà. Hanno capito che immunizzarsi è un atto di generosità che protegge amici e familiari".

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