Monza, uccisero il 42enne Cristian Sebastiano: 14 anni di reclusione per i baby killer
I due baby killer di 14 e 15 anni che nel novembre del 2020 uccisero con una trentina di coltellate Cristian Sebastiano, 42enne di Monza, sono stati condannati a 14 anni e 4 mesi di reclusione. Sebastiano, noto come il pusher delle case popolari, era perito sotto la furia dei due ragazzini che volevano rubargli una dose di cocaina.
Baby killer condannati a 14 anni e 4 mesi di reclusione
I due baby killer, imputati di concorso in omicidio volontario premeditato, rapina e porto abusivo di arma da taglio, sono stati giudicati colpevoli dal Tribunale dei Minori di Milano. Uno di loro, il 14enne, è stato condannato anche ad ulteriori otto mesi di reclusione per concorso in detenzione a scopo di spaccio di droga. Con lui, il fratello di 24 anni. Nella loro abitazione i carabinieri avevano trovato un totale di 600 grammi tra hashish e marijuana. Nessun risarcimento invece per le parti civili, i famigliari di Cristian Sebastiano, in quanto gli imputati erano entrambi minorenni. I parenti della vittima potranno comunque fare una causa civile contro i genitori dei due baby killer che attualmente sono ancora detenuti in un carcere minorile.
A dicembre il processo per il mandante dell'omicidio
Per i due imputati la Procura aveva chiesto l'aggiunta dell'aggravante della premeditazione in quanto un testimone, loro amico, aveva spiegato agli inquirenti che i due colpevoli andavano in giro ad annunciare l'omicidio di Cristian Sebastiano per averli iniziati alla droga, nella fattispecie alla cocaina. I baby killer hanno però sempre respinto questa accusa, tanto che uno dei due, il 14enne, ha dichiarato come l'intento era quello di sottrarre la coca al pusher, il quale, vedendo il coltello, ha cominciato ad urlare il nome dell'aggressore. Da qui il raptus che ha portato all'omicidio. Intanto c'è un nuovo imputato per la morte di Sebastiano, un uomo di 43 anni residente a Monza che è accusato di essere il mandante del delitto. Per lui il processo si terrà davanti alla Corte d'Assise durante il prossimo mese di dicembre.