Monza, percepivano con documenti falsi il reddito di cittadinanza: cinque denunce per truffa aggravata
Cinque donne di nazionalità romena di età compresa tra i 32 e i 61 anni, tutte residenti a Milano, sono state denunciate in stato di libertà per truffa aggravata e possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, grazie ai quali riuscivano a ottenere il reddito di cittadinanza. Le indagini, con accertamenti incrociati tra Inps e Agenzia delle entrate, sono partite in seguito all'arresto in flagranza, il quattro febbraio scorso, eseguito dai carabinieri della stazione di Besana in Brianza di una loro connazionale che utilizzava lo stesso modus operandi per la truffa.
Un modus operandi rodato per ricevere il reddito di cittadinanza
Partiva tutto con l'avvio della pratica con procedura online sul sito dedicato al reddito di cittadinanza. In seguito venivano presentati dei documenti falsi a un Centro Assistenza Fiscale di Milano che registrava la documentazione e la trasmetteva all’Inps, che forniva in seguito il pin. Da qui veniva poi presentato il codice ricevuto e veniva così ritirata la tessera pre-caricata con la misura di sostegno negli uffici postali. In particolare il requisito richiesto di essere residenti da almeno dieci anni era, secondo le verifiche effettuate dall'arma, palesemente falso, così come i certificati di attribuzione del codice fiscale, utilizzati al posto del classico tesserino perché più facilmente falsificabili.
Fermata banda che percepiva indebitamente il reddito di cittadinanza
La scorsa settimana la Guardia di Finanza di Cremona aveva sventato una maxi truffa dal valoro di 60 milioni di euro portata avanti da una banda che riscuoteva per conto di 9mila cittadini romeni il reddito di cittadinanza.