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Covid 19

Monza, l’ospedale chiude il pronto soccorso ai pazienti meno gravi: “Chiediamo aiuto all’Esercito”

Non si arresta la pressione sull’ospedale San Gerardo di Monza dove, stando ai dati di lunedì 9 novembre, i ricoverati Covid sono 450 pazienti, di cui 43 in terapia intensiva. Così il direttore sanitario di Asst Monza Mario Alparone ha deciso di chiudere il pronto soccorso ai casi meno gravi. E aggiunge: “Ho chiesto a Regione Lombardia l’attivazione di forze esterne, come militari e protezione civile. Mi aspetto di essere supportato come noi abbiamo supportato gli altri in fase uno”.
A cura di Giorgia Venturini
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Chiude, almeno per i pazienti meno gravi, il pronto soccorso dell'ospedale San Gerardo di Monza. La drastica decisione arriva dopo il weekend appena trascorso in cui si sono raggiunti 450 pazienti ricoverati per Covid nella struttura, di cui 43 in terapia intensiva. Altri 95 sono all'ospedale di Desio che fa parte sempre dell'Asst (azienda socio sanitaria territoriale) di Monza. A questi si devono sommare anche i 10 posti letto dell'ospedale Fiera Milano gestiti dall'Asst monzese. Un'impennata di casi che non si arresta se si pensa che solo cinque giorni fa al San Gerardo di Monza si contavano 408 malati di cui 31 in terapia intensiva. La situazione qui preoccupa: la provincia è al centro della seconda ondata Covid, insieme a Milano e Varese, e solo nelle giornata di sabato 7 novembre il numero dei nuovi positivi in 24 ore ha toccato quota 1.638. "Ho già chiesto – fa sapere il direttore generale di Asst Mario Alparone – a Regione Lombardia l’attivazione di forze esterne, quali militari e Protezione civile. Nel frattempo abbiamo acquisito 45 infermieri di comunità e 34 infermieri da procedure, a tempo determinato, oltre al completo turn over di infermieri ed Oss". E da domenica è stata presa la decisione di sospendere temporaneamente l’accettazione dei pazienti non gravi in pronto soccorso.

Sono 340 gli operatori sanitari positivi al Covid

L'ospedale sta vivendo in questi giorni una forte pressione anche perché 340 operatori sanitari sono costretti a casa perché risultati positivi al test. "La capacità – aggiunge il direttore Alparone – di mantenere attivo un ospedale dipende dall’equilibrio tra entrate ed uscite di pazienti. Questo equilibrio da circa una settimana è compromesso da due fattori. Il primo dipende dal fatto che i trasferimenti di pazienti che prima venivano assorbiti dagli altri ospedali della Brianza ora è venuto meno e diventa urgente che si attivino maggiormente trasferimenti anche verso ospedali meno colpiti dal nostro. Il secondo dipende dal fatto che abbiamo un numero straordinario di operatori positivi, circa 340 perché siamo noi l’epicentro della pandemia ora". E poi il direttore rivolge un appello agli altri ospedali della Lombardia: "Mi aspetto di essere supportato come noi abbiamo supportato gli altri in fase uno".

Il sindacato infermieri: Rinforzi anche dall'estero

Un grido di aiuto arriva anche dal sindacato degli infermieri: "Fateci arrivare rinforzi anche dall'estero: da soli non ce la facciamo più, al San Gerardo siamo al collasso", è l'appello lanciato da Donato Cosi, segretario Nursind di Monza. A Fanpage.it il sindaco Dario Allevi aveva spiegato che Monza si trova nel vortice Covid insieme a Milano perché "la nostra città da sempre è legata a doppio filo con il capoluogo lombardo. Quello che succede a Milano succede anche a Monza. Basti pensare che ogni giorno si spostano centinaia di migliaia di lavoratori e cittadini verso il capoluogo lombardo viaggiando su metro e treno. Se aumentano i contagi a Milano, dunque, aumentano anche qui".

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