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Monza, invia messaggi con immagini oscene e minacce a una coppia: denunciata una edicolante

Una edicolante di 33 anni riempiva le chat di una coppia di Brugherio, in provincia di Monza, con immagini oscene e insulti. La donna apriva profili falsi su Facebook con il quale recuperava foto e informazioni della vita privata della coppia. Ora per lei, dopo la denuncia, è scattato il divieto di avvicinamento.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Riempiva le chat dei social network con immagini oscene e minacce. Ora per una edicolante di 33 anni di Monza, incensurata, è scattato il divieto di avvicinamento emesso dal tribunale di Monza che ha riconosciuto alcuni gesti della donna come tipici comportamenti del reato di stalking. Vittima dell'insistenza della 33enne è una coppia di Brugherio, paese alle porte del capoluogo di provincia, che, preoccupati dalle continue minacce della donna, si erano rivolti alle forze dell'ordine presentando denuncia. Secondo l'accusa, l'edicolante, in attesa del giudizio immediato, avrebbe iniziato a molestare la coppia servendosi di mezzi informatici per motivi di risentimento personale contro l'uomo. In tribunale la donna dovrà rispondere anche dell'aggravante dell'uso dei mezzi informatici e telematici.

Profili falsi su Facebook

I fatti, secondo quanto si legge su "Il Cittadino di Monza e Brianza", risalgono al febbraio del 2018 quando sul telefono dell'uomo era arrivato un primo messaggio che accusava la compagna di "dipendenza da chat", seguiti da altre email simili da indirizzi sconosciuti. Nel marzo dello stesso anno poi la 33enne è passata a riempire di messaggi la compagna dell'uomo: facevano riferimento a relazioni clandestine e tradimenti dell'uomo riportando anche informazioni private della coppia. Le minacce e le molestie passavano anche tramite i social: la brugherese riceveva ogni giorno molte richieste di amicizia su Facebook da profili a lei sconosciuti, un modus operandi adottato dalla 33enne per impossessarsi di foto con cui poi creava fotomontaggi offensivi. Profili che poi l'edicolante chiudeva subito dopo. E ancora: nei mesi successivi l'uomo aveva iniziato a ricevere messaggi dal numero della compagna, che poi le forze dell'ordine invece hanno accertato fossero scritti ed inviati proprio dall'edicolante. Messaggi che hanno continuato fino ad oggi, fino a quando il tribunale ha imposto il divieto di avvicinamento.

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