Monza, al San Gerardo salgono ricoveri e morti per Covid: 5 su 8 in terapia intensiva non sono vaccinati
Aumentano i ricoverati affetti da Covid-19 all'ospedale San Gerardo di Monza. Nel report diffuso dalla struttura si parla di 46 pazienti ricoverati, di cui 26 nel reparto Malattie Infettive (di cui 8 non vaccinati), 8 in terapia intensiva (di cui 5 non vaccinati), 8 in Unità di Terapia Intensiva Respiratoria (Utir) (di cui 6 non vaccinati), e 4 in altro reparto (di cui 2 non vaccinati). Nella settimana dall'8 al 14 novembre hanno avuto accesso al pronto soccorso 1878 pazienti, di cui 158 con sintomatologia Covid, di cui 27 ricoverati. Nella stessa settimana presa in considerazione sono morti 4 pazienti. L'età media dei 46 pazienti ricoverati è di 71 anni.
Il confronto con la settimana precedente
Alla data dell’8 novembre invece i ricoverati erano 29 pazienti (17 in meno rispetto adesso), di cui 19 ricoverati in Malattie Infettive (9 non vaccinati), 3 in Utir (di cui 2 non vaccinati), 6 in terapia intensiva (5 non vaccinati), 1 in terapia intensiva neuro chirurgica (Tinch). Nella settimana dal primo al sette novembre hanno avuto accesso al Pronto soccorso 1858 pazienti, di cui 121 con sintomi da infezione da Covid-19, di cui 14 ricoverati. I deceduti erano 3 e l'età media dei 29 pazienti ricoverati era di 68 anni. Paolo Bonfanti, Direttore unità operativa di Malattie Infettive ha dichiarato: “Nell’ultima settimana si è assistito ad un significativo aumento dei ricoveri, un po' come sta avvenendo in tutta Italia vista la ripresa della epidemia, anche se di molto inferiori rispetto all’anno scorso. È salito il numero di ricoverati completamente vaccinati (circa la metà dei pazienti attualmente ricoverati) ma si tratta per lo più di persone anziane con comorbidità o persone vaccinate da molti mesi, in cui si assiste a una parziale perdita dell’efficacia del vaccino: da qui l’importanza per la popolazione di aderire alla campagna vaccinale della terza dose”.
Aumentano i casi in Lombardia ma situazione lontana dai dati dell'anno scorso
Nonostante la Lombardia abbia dei dati più bassi di diffusione del contagio rispetto ad altre regioni d'Italia, i casi stanno aumentando. Siamo però ancora molto lontani dai picchi dell'anno scorso, come precisato da un'intervista oggi all'epidemiologo dell'Università Statale di Milano, Carlo La Vecchia. Secondo lo studioso bisognerebbe accelerare però sul tempo di stop dalla seconda dose per poter accedere a quella di rinforzo: attualmente il periodo è di sei mesi ma, secondo il professore, si potrebbe anche abbassare a cinque o quattro mesi.