Monitoraggio Covid, il virus torna a correre in Lombardia: raddoppiata l’incidenza
La pandemia di Coronavirus torna a correre in Lombardia, così come in tutta Italia. A rivelarlo sono i dati venuti fuori dal monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di oggi, venerdì 16 luglio, anticipati dal consueto report settimanale diramato dall'Agenzia per la tutela della salute dell'Insubria che riguarda il territorio dell'Ats e anche tutta la regione. Dal monitoraggio Iss emerge come la Lombardia sia tornata ad essere classificata a rischio moderato e a riportare un'allerta di resilienza. È una condizione comune a quasi tutte le altre regioni italiane (tranne la Provincia autonoma di Trento e la Valle d'Aosta, a rischio basso), che costituisce un primo campanello d'allarme.
È vero, infatti, che soprattutto in Lombardia al momento l'incremento di casi non si sta traducendo in un aumento delle ospedalizzazioni: dall'ultimo bollettino della Regione risultavano 29 pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva e 128 nei reparti ordinari degli ospedali. Ma, come spiegano molti esperti, l'aumento dei casi soprattutto tra i giovani può essere un problema in prospettiva: oltre ad aumentare il rischio di contagiarsi per chi non è vaccinato (e in Lombardia sono ancora tanti, solo a Milano ce ne sono 78mila tra gli over 60, la fascia più a rischio), può portare allo sviluppo di varianti che risultino più resistenti al vaccino. Cosa che già si è vista in parte per la variante Delta del Covid-19, che a luglio è arrivata al 47 per cento dei casi totali in Lombardia e a breve sarà prevalente. Anche per questo bisogna continuare a correre con la vaccinazione: la Regione, che ha superato le 10 milioni e 600mila dosi inoculate, sta studiando particolari strategie volte a raggiungere coloro che ancora non si sono vaccinati.
Raddoppia l'incidenza settimanale
L'aumento dei contagi è riassumibile in due numeri: quello dei casi totali, che sono passati dai 909 della settimana compresa tra il 2 e l'8 luglio ai 1822 della settimana 9-15 luglio, e di conseguenza il raddoppio dell'incidenza settimanale di nuovi positivi ogni 100mila abitanti. Il parametro, che assieme alla percentuale di occupazione di posti letto da parte di pazienti Covid nelle terapie intensive e nei reparti (in entrambi i casi pari al 2 per cento in Lombardia) determinano l'eventuale "cambio di colore" di una regione, è salito a 18.03. In sostanza è raddoppiato in una settimana rispetto a quella precedente. Siamo ancora lontani dalla soglia per far scattare la zona gialla (oltre i 50 casi ogni 100mila abitanti), anche se di rischio di tornare in fascia gialla si inizia già a parlare per altre regioni: Sardegna, Sicilia, Veneto, Lazio e Campania potrebbero fare i conti con un cambio colore, anche se ciò non avverrà sicuramente nella prossima settimana, che vedrà un'Italia ancora tutta in zona bianca.