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Monia Bortolotti accusata di infanticidio

Monia Bortolotti avrebbe ucciso il figlio con un abbraccio così forte da schiacciargli il torace

La 27enne di Pedrengo (Bergamo) è accusata di duplice infanticidio dopo l’autopsia sul corpo del secondo figlio, deceduto per “asfissia da compressione del torace”. Un’infermiera, in passato, aveva già segnalato i comportamenti pericolosi della mamma: stringeva troppo forte il bambino al petto.
A cura di Francesca Del Boca
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Prima Alice, 4 mesi. Poi Mattia, 2 mesi. Due apparenti morti in culla, una dopo l'altra, che hanno portato all'arresto della mamma Monia Bortolotti: la 27enne di Pedrengo (Bergamo) è ora accusata di duplice infanticidio dopo l'autopsia sul corpo del secondo figlio, "inequivocabilmente" deceduto per "asfissia meccanica da compressione del torace". Stritolato fino a perdere il respiro, forse, da un "abbraccio mortale" della madre.

L'episodio sospetto all'ospedale di Bergamo

Un'ipotesi degli inquirenti, avanzata da La Repubblica, dopo aver ascoltato le testimonianze del personale sanitario dell'ospedale di Bergamo, dove Monia Bortolotti aveva partorito ambedue le volte e dove, per oltre un mese, era stato ricoverato il secondogenito Mattia: aveva rischiato di soffocare "dopo una poppata", secondo la madre.

Durante la degenza, secondo quanto emerso, la donna mostra una palese insofferenza verso il piccolo. E una volta viene sorpresa mentre abbraccia forte il bambino che piange, disperato. Troppo forte, al punto da far intervenire un'infermiera per strapparglielo dalle braccia: "Così gli fa male".

"Incapace di reggere alla frustrazione del pianto prolungato"

Dopo l'episodio, la 27enne viene segnalata all'ospedale. Ma né lo psicologo né lo psichiatra, che consigliano comunque alla famiglia di non lasciare sola la giovane mamma, rilevano patologie psichiche. Per gli inquirenti, anzi, Monia Bortolotti avrebbe agito "nella piena capacità di intendere e di volere, apparendo lucida, ben orientata, con grande capacità di linguaggio, razionalizzazione e freddezza, caratteristiche palesate, tra l’altro, nell’organizzazione della propria difesa, dopo aver scoperto di essere sospettata dei due infanticidi".

Non è chiaro, insomma, se la donna possa aver sofferto di depressione o psicosi post partum. "Ma il pianto dei piccoli potrebbe essere interpretato dalla mamma in maniera persecutoria, o addirittura delirante e allucinatoria", ha spiegato a Fanpage.it lo psichiatra Massimo Clerici. "Monia Bortolotti era incapace di reggere alla frustrazione del pianto prolungato", il parere degli inquirenti. "Per questo ha ucciso, soffocandoli, i suoi due figli".

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