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Monia Bortolotti accusata di infanticidio

Monia Bortolotti, accusata di aver ucciso i figli, lascia il carcere: andrà in una struttura psichiatrica

Monia Bortolotti, accusata di aver ucciso, a distanza di poco meno di un anno, i figli neonati, potrebbe lasciare il carcere se il parere unanime degli esperti accertasse la sua infemrità mentale.
A cura di Carlo Coi
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Monia Bortolotti, 28enne di Pedrengo (Bergamo), accusata di aver ucciso a distanza di poco meno di un anno i suoi figli neonati per soffocamento, dopo aver passato sette mesi nell' istituto penitenziario di Via Gleno, potrebbe ottenere l'assoluzione e il conseguente trasferimento in una struttura per malati psichiatrici pericolosi, qualora ne fosse accertata l'infermità mentale tramite perizia psichiatrica, come richiesto dal suo legale Luca Bosisio. L'istituto più consono per effettuare il ricovero sarebbe a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, struttura che le consentirebbe di essere vicina alla sua famiglia in Val Seriana; tuttavia, la lista d'attesa è lunga e al momento non c'è posto.

La ricostruzione della donna

La ragazza di origine indiana, adottata in tenera età dalla famiglia Bortolotti, ha sempre negato di avere ucciso i figli intenzionalmente. Il corpo di A.Z, la primogenita (che aveva solo quattro mesi), fu trovato senza vita dai soccorritori del 118 il 15 novembre 2021. Secondo l'indagata il decesso fu del tutto accidentale, causato da un rigurgito dovuto a un cuscino sistemato male.

Il 25 ottobre 2022 morì tra le braccia di Bortolotti il piccolo M.Z, aveva solo due mesi. La donna anche in questo caso confessò di averlo schiacciato in maniera del tutto fortuita dopo essersi addormentata, sfinita dallo stress di quei giorni e dal lutto vissuto. Secondo il pubblico ministero, Maria Esposito, forte delle indagini condotte dagli organi di polizia giudiziaria, il vero movente sarebbe dovuto al fatto che la donna non tollerasse il pianto dei piccoli.

Parere discordante tra gli esperti

L'infermità mentale non è stata confermata in maniera unanime dagli esperti nominati dalla gip Federica Gaudino. Secondo gli psichiatri Patrizia De Rosa ed Elvezio Pirfo, insieme alla consulente della Difesa Marina Verga, il vizio di mente di Bortolotti è totale. Invece, secondo lo psichiatra Sergio Monchieri, incaricato dall'accusa, la ragazza di Pedrengo sarebbe capace di intendere e volere.

L'ipotesi più probabile, allo stato attuale delle cose, è la richiesta di rinvio a giudizio della Procura, che ritiene che donna debba restare in carcere. Nel caso in cui in futuro dovesse prevalere la tesi dell'incapacità di intendere e di volere, per la giovane 28enne potrebbero aprirsi le porte di in una struttura per malati psichiatrici, la più probabile pare possa essere il ricovero a Castiglione delle Stiviere, a Mantova, dove però al momento non ci sarebbero posti a disposizione per accogliere la degente.

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