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Monia Bortolotti accusata di infanticidio

Monia Bortolotti, accusata di aver soffocato i figli di 4 e 2 mesi: vizio di mente per 3 psichiatri su 5

Monia Bortolotti è accusata di aver ucciso i figli di quattro e due mesi, a distanza di un anno l’uno dall’altro, a Pedrengo (Bergamo). Per tre psichiatri su cinque è incapace di intendere e volere.
A cura di Ilaria Quattrone
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Monia Bortolotti è la madre di 27 anni che è stata arrestata a novembre 2023 perché accusata di aver ucciso i figli di quattro e due mesi a Pedrengo, comune che si trova in provincia di Bergamo. I piccoli sono morti a distanza di un anno l'una dall'altro.

La donna attualmente, dopo aver trascorso alcuni mesi in Psichiatria, si trova in carcere. Gli inquirenti e la difesa si stanno scontrando sulla capacità di intendere e di volere al momento dei fatti e su quella di stare in giudizio.

Lo scontro sulla capacità di intendere e di volere

Nella giornata di ieri, giovedì 11 luglio, si è svolta una udienza durante la quale gli psichiatri incaricati da accusa e difesa hanno portato le loro conclusioni davanti alla giudice delle indagini preliminari Federica Gaudino. Per la psichiatra Marina Verga nominata dall'avvocato Luca Bosisio, che difende la 27enne, e per il professor Elvezio Pirfo e la dottoressa Patrizia De Rosa, nominati dalla gip, l'imputata è incapace di intendere e di volere, ma può partecipare al processo.

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Per lo psichiatra Sergio Monchieri e un'altra psicologa, nominati dalla pubblico ministero Maria Esposito, c'è un vizio parziale di mente. 

Le indagini dei carabinieri

Stando alle indagini dei carabinieri della sezione operativa della compagnia di Bergamo, la donna ha soffocato la piccola Alice – morta il 15 novembre 2021 – con un cuscino. Inizialmente invece era stato ritenuto che fosse morta per un rigurgito. La madre infatti era sola in casa con lei e gli operatori hanno aspirato del latte dalla trachea.

L'anno successivo sono intervenuti per il piccolo Mattia che è stato portato cianotico all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il bimbo è stato poi dimesso il 17 ottobre, ma è morto otto giorni dopo. Sono stati i medici del reparto di Patologia neonatale a suggerire l'autopsia: un'infermiera aveva inoltre rivelato di aver visto la donna che stringeva forte il figlio mentre piangeva.

La donna, infatti, probabilmente non sopportava il pianto dei bimbi. L'esame ha rivelato che lo avrebbe stretto talmente forte da farlo morire per "asfissia meccanica acuta da compressione meccanica".

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