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Mirto Milani e la relazione con entrambe le figlie di Laura Ziliani: “Sono state in parte manipolate”

Secondo quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, Mirto Milani ha in parte plagiato le figlie di Laura Ziliani, l’ex vigilessa trovata morta lo scorso 8 agosto e di cui sono indagate per omicidio le due figlie e Mirto, il fidanzato della maggiore. Per gli inquirenti il ragazzo si intrometteva costantemente nelle decisioni economiche della famiglia e ha avuto un ruolo determinante nell’omicidio. E ancora: Mirto, per le carte della Procura, aveva una relazione con entrambe le figlie di Laura Ziliani.
A cura di Giorgia Venturini
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Le due sorelle "sono state in parte manipolate da Mirto Milani", il fidanzato della figlia maggiore di Laura Ziliani. Così scrive il giudice per le indagini preliminari Alessandra Sabatucci nell'ordinanza di custodia cautelare che ha disposto l'arresto per le figlie Silvia e Paola Zani e Mirto Milani con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Le indagini si sono concentrate a lungo sul ragazzo di 26 anni originario del Lecchese e studente del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano che frequentava dal febbraio del 2017 come unico sopranista. Per gli inquirenti proprio Mirto ha avuto un ruolo chiave nell'omicidio.

Il presunto ruolo di Mirto nell'omicidio

Da quanto emerso dalle carte della Procura, era in più occasioni il ragazzo a dire alle due sorelle cosa fare. Dopo il ritrovamento lo scorso 10 giugno da parte dei carabinieri di un pezzo di jeans, a detta delle due sorelle appartenente a Laura Ziliani, è stato Mirto a consigliare alle due ragazze, la più grande di 27 e la più piccola di 19 anni, di stare " in giro per ora, qua nelle stradine. Meno tempo possibile per farvi vedere". Proprio come se era lui ad avere ben chiaro il piano da seguire. E ancora: è stato lo studente di psicologia e del Conservatorio a nascondere, insieme a Silvia Zani, le due scarpe di Laura il 22 maggio. Una di queste è stata ritrovata il giorno successivo nella zona dopo Laura, per i tre arrestati, era uscita per andare a fare una passeggiata, mentre l'altra in un bosco di Temù. Sarebbe stato lo stesso Mirto poi a cercare sul web nei siti di crime per prendere informazioni utili per commettere il delitto perfetto, così come il nome di piante avvelenate. Tra le ipotesi infatti quella che Laura Ziliani sia stata avvelenata e soffocata con un cuscino.

Mirto Milani e la presunta relazione con entrambe le sorelle 

Certo per gli inquirenti è che le figlie erano state manipolate in parte da Milani: questi tre, sempre secondo quanto sostenuto dall'accusa, erano legati da un rapporto sentimentale. Erano stati anche loro stessi ad averlo confessato ai carabinieri: Paola Zani e a Mirto Milani, spiegando ai militari perché il loro cellulare era stato consegnato ripulito da qualsiasi contenuto, avevano precisato che si vergognava all'idea che altre persone potessero venire a sapere che avevano una relazione segreta all'insaputa della sorella. Relazione che resta da chiarire con assoluta certezza: il racconto fornito dai due ai carabinieri può essere anche versione inventata e concordata insieme prima di presentarsi in caserma. Gli inquirenti però hanno parlato di rapporti sentimentali che legano tutti i protagonisti della vicenda. Versione che sarebbe anche confermata dagli inquirenti giustificando così il fatto che Mirto avesse manipolato in parte le due figlie di Laura Ziliani.

Mirto e l'intromissione negli affari economici di Laura Ziliani

Il rapporto che c'era tra Laura Ziliani e Mirto Milani lo svela la madre della prima: Marisa Cinelli ha precisato che la figlia Laura aveva raccontato di aver avuto un litigio con il "genero" perché questo l'accusava di spendere troppi soldi per la ristrutturazione degli appartamenti di via Ballardini, 11 a Temù, che la famiglia stava trasformando in un Bed&Breakfast. Laura era basita dal fatto che Mirto potesse intromettersi in maniera così invasiva in situazioni economiche della famiglia che non lo riguardavano. A confermare tutto era anche la vicina di casa che avrebbe raccontato alla madre di Laura che i genitori di Mirto avevano contattato personalmente una affittuaria che aveva qualche debito con la "consuocera", intimandole a saldare i debiti e a consegnarle la somma di denaro riferendole anche che erano loro al momento – si pensa dunque nei giorni successivi la scomparsa – a gestire le finanze della famiglia della donna.

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