Minori stranieri abbandonati in strada e costretti a vivere al freddo, il sindaco: “Non sappiamo come aiutarli”
Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, si è rifiutato di accogliere nel suo comune dieci minori stranieri non accompagnati. I giovani hanno trascorso le giornate da lunedì 16 a mercoledì 18 ottobre per strada, davanti alla Questura. I volontari di associazioni locali li hanno accompagnati per la notte in una parrocchia a Rebbio, dove un prete li ha accolti. Il sindaco di Como, Alessandro Ripanese, ha detto di non avere più posto e ha chiesto che siano accolti dalla vicina questura di Varese: "Siamo saturi", ha detto.
Minori respinti dal comune di Como: "Andate a Varese"
Il sindaco di Como sostiene di non avere più posto. "Siamo la città più ospitale d'Italia – dichiara Rapinese a La Provincia di Como – in proporzione agli abitanti". La città di Como ospita 311 minori stranieri non accompagnati, un numero che Rapinese reputa troppo elevato rispetto ai territori limitrofi. "Mi chiedo perché – dice – la questura di Como sia così seduttiva per i tanti minori rispetto a realtà vicine". Nei giorni scorsi i minori, per lo più di nazionalità tunisina ed egiziana, sono rimasti davanti alla questura in attesa di essere convocati per le procedure di identificazione e la registrazione delle impronte digitali.
Ma sono arrivati con vestiti estivi e rimasti all'addiaccio per giorni interi. Il Partito democratico, all'opposizione, ha rivolto un appello alle istituzioni, affinché la situazione venga gestita con i giusti tempi. "Non si può parlare di emergenza – hanno scritto Carla Gaiani e Patrizia Lissi in una nota – Comune e Provincia devono fare la loro parte, e abbandonare a sé stessi dei ragazzini sulla strada non è fare la propria parte". Il sindaco ha detto di essere al lavoro con il prefetto Andrea Polichetti, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario Nicola Molteni, per trovare una soluzioni. Ma per il momento non accetta altri minori: "Siamo saturi", ha detto.
L'accoglienza da parte di un parroco della zona
Nel frattempo, alcuni abitanti di Como hanno portato vestiti invernali e coperte ai ragazzi, che sostano davanti alla questura in un giardinetto. Davanti al respingimento da parte dei centri di accoglienza vicini, alcuni volontari hanno trovato una soluzione provvisoria nella parrocchia di Rebbio, un quartiere a Sud della città.
Il parroco della città, don Giusto Della Valle, ha raccontato a La provincia di Como che uno dei suoi educatori ha portato viveri e supporto negli scorsi giorni ai minori. E che per la notte hanno trovato una sistemazione alla buona nei locali della parrocchia: "Siamo autorizzati per otto – spiega – ma siamo arrivati anche ad accogliere 45 persone". Da più parti c'è la richiesta a trovare una soluzione politica. "Serve una scelta politica – ha detto don Giusto – Non si possono lasciare ragazzi minori all'aperto, al freddo, come si sta facendo".