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Figlio di Salvini minacciato con una bottiglia e rapinato, il ministro: “A Milano capita a tanti”

Federico Salvini, il figlio 19enne del vicepremier e ministro Matteo Salvini, è stato rapinato a Milano il 23 dicembre. “Fortunatamente non si è fatto male nessuno”, ha commentato il leader della Lega. Intanto, il cellulare rubato è già stato trovato.
A cura di Enrico Spaccini
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Federico Salvini, figlio del leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, è stato aggredito e rapinato la sera di venerdì 23 dicembre. Due sconosciuti lo avevano avvicinato con la scusa di chiedergli una sigaretta. "Hanno tirato fuori un coccio di bottiglia e me lo hanno messo sotto al collo", ha raccontato al padre, "volevano il cellulare". A chiamare in Questura è stato lo stesso ministro e vicepremier. Ora si indaga per identificare i responsabili della rapina, mentre il cellulare della vittima è già stato recuperato da un commerciante.

La rapina e le indagini della Questura

Erano circa le 21 dell'antivigilia. Il 19enne Federico Salvini si stava dirigendo a casa del padre per la cena. Era arrivato all'altezza del Pio Albergo Trivulzio, nella zona ovest di Milano. Ad un certo punto viene avvicinato da due uomini, descritti come nordafricani, che lo minacciano con una bottiglia rotta. Preso il cellulare, scappano a piedi.

"È capitato a lui come, purtroppo, capita a tanti a Milano. Fortunatamente non si è fatto male nessuno", ha commentato il vicepremier. Gli agenti della Questura di Milano hanno già acquisito i filmati delle telecamere della zona, nella speranza che possano aver ripreso il volto dei rapinatori. Sembra sia stata già esclusa la matrice politica dell'aggressione.

Il ritrovamento del cellulare

Per quanto riguarda il cellulare, la sera del 24 dicembre arriva un'altra chiamata al 112. È uno dei tanti commercianti egiziani del quartiere San Siro. Racconta di un cliente che si è presentato offrendogli un cellulare come nuovo a basso costo.

Glielo ha lasciato nella speranza che si convincesse a comprarlo. Il negoziante, invece, ha chiamato la polizia che è poi riuscita a risalire al suo legittimo proprietario: Federico Salvini. Dell'anonimo venditore non si sono più avute notizie.

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