Minaccia un uomo per un presunto debito da 100mila euro, l’ex calciatore Davide Bombardini condannato a 6 mesi
È stato condannato a 6 mesi con pena sospesa Davide Bombardini, ex centrocampista classe '74 di Roma, Udinese, Atalanta, Palermo e Salernitana, per "esercizio arbitrario delle proprie ragioni". Lo ha deciso il Tribunale di Milano questa mattina, giovedì 13 luglio, nel corso del processo che vedeva l'ex calciatore fiorentino accusato insieme a due ultrà, Andrea Beretta e Claudio Morra, di aver provato a estorcere 100mila euro a un uomo per un presunto debito.
Il presunto debito da 100mila euro
Secondo l'accusa, i tre si erano presentati in un cantiere di Milano il 28 novembre 2018 dove lavorava un uomo di 59 anni. Bombardini, Beretta e Morra lo avrebbero minacciato per cercare di estorcergli 100mila euro che secondo loro doveva ancora pagare per l'acquisto delle quote sociali della Milano Procaccini srl, impresa edile di cui l'ex centrocampista era socio.
La vittima, però, sosteneva che quel denaro che gli stavano chiedendo era "del tutto inesistente". Per questo motivo, senza mai cedere alle minacce, ha presentato denuncia.
La richiesta dell'accusa e la sentenza
Il pm Leonardo Lesti aveva chiesto per Bombardini una condanna a tre anni di reclusione. Il collegio di giudici, però, ha deciso prima di riqualificare il reato contestato da tentata estorsione a "esercizio arbitrario delle proprie ragioni" e, infine, di condannarlo a 6 mesi con pena sospesa.
L'avvocato di Bombardini, Danilo Buongiorno, si è già detto pronto ad appellare la sentenza una volta che saranno rese note le motivazioni. Gli altri due imputati, Andrea Beretta capo della Curva Nord dell'Inter, e Claudio Morra sono stati condannati rispettivamente a 10 mesi e 6 mesi.