Minaccia, picchia e pedina l’ex compagno: a processo per atti persecutori
Una donna è accusata di atti persecutori nei confronti dell'ex compagno. Stando a quanto ricostruito fino a questo momento, lo avrebbe minacciato, pedinato e inviato messaggi minatori. L'uomo sarebbe stato inoltre vittime di violenze verbali e fisiche. Nella giornata di ieri, lunedì 10 giugno, si è svolta un'udienza dove ha testimoniato proprio lui: "Non ce la facevo più", ha detto ai magistrati.
L'imputata, che ha poco più di trent'anni, è originaria del Camerun. Si è sposata con la sua vittima, un operaio più grande di dieci anni e originario della Val Trompia (Brescia), nel 2014. I due hanno poi avuto un figlio: la loro relazione è entrata in crisi nel 2017. L'uomo, stando a quanto raccontato dal quotidiano Il Giorno, le avrebbe poi chiesto di trovare un appartamento tutto suo e cercare un lavoro.
Da quel momento la situazione è degenerata. Sarebbero iniziate le prime discussioni e la trentenne avrebbe iniziato a insultarlo e, in alcune occasioni, anche a picchiarlo davanti al figlio. La crisi è durata per diversi anni: la vittima ha più volte sporto denuncia. E infatti la donna è già stata condannata per lesioni.
Il Tribunale dei minori ha poi decretato a fine 2021 l'affidamento in via esclusiva del piccolo al padre, l'allontanamento dalla casa coniugale della madre e il decadimento della potestà genitoriale. Da quel momento la donna, che vive in un dormitorio, avrebbe iniziato nuovamente a minacciarlo fino a spaccargli il telefono in testa. Nella giornata di ieri, lunedì 10 giugno, il tribunale ha disposto una perizia psichiatrica.