Minacce no green pass a Sala, l’ex sindaco Albertini: “Ho il porto d’armi dal ’74, giro con la pistola”
L'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, è intervenuto sulla vicenda delle minacce ricevute dal Beppe Sala da parte di alcuni "no green pass", dicendosi meravigliato che Sala non godesse finora di una sorveglianza particolare e rivelando di avere il porto d'armi dal 1974. L'occasione per svelare questo particolare è stata un'intervista rilasciata da Albertini al "Corriere della sera" a proposito delle recenti minacce al sindaco Sala, per le quali due persone sono state indagate e perquisite dalla procura e che hanno portato all'intensificazione della vigilanza attiva nei confronti del primo cittadino da poco riconfermato: "La cosa che mi ha meravigliato di questa faccenda è che il sindaco di Milano non fosse già sotto tutela", ha detto Albertini, rivelando che da primo cittadino di Milano (lo è stato per due mandati), dopo l'omicidio di Massimo D'Antona, è andato in giro scortato da tre carabinieri.
Albertini: Quando esco di casa ho con me tre cose: orologio, cellulare e rivoltella
Ma è dalla fine degli anni Settanta, quando si era ancora negli anni di piombo, che Albertini era finito nel mirino delle Brigate rosse per via della sua attività in Confindustria. Ed è stato per quel motivo che Albertini ha preso il porto d'armi nel 1974, rinnovandolo poi ogni anno: "Quando esco di casa ho con me tre cose: orologio, cellulare e rivoltella. Mi sento più al sicuro", ha rivelato al Corsera, precisando però che negli anni in cui è stato sindaco non portava con sé la pistola a Palazzo Marino perché, appunto, aveva la scorta.
Su Sala: Gli consiglio di accettare la scorta
Curioso notare che proprio il porto d'armi di un'altra persona, l'ex candidato sindaco del centrodestra e oggi consigliere Luca Bernardo, sia stato al centro di polemiche durante la campagna elettorale da poco trascorsa. Anche perché per alcuni mesi proprio Albertini era stato indicato come possibile sfidante di Sala alle Comunali. Sull'atteggiamento del sindaco rieletto rispetto alle minacce Albertini ha detto: "Gli consiglio di accettare la scorta. È una tutela doverosa per chi occupa una posizione come la sua. Non è questione di essere coraggiosi: qui si tratta di difendere le istituzioni". Mentre sull'effettiva pericolosità dei "no green pass", soprattutto in relazione agli anni di piombo, ha riflettuto: "Quelle di oggi mi paiono schegge impazzite di ribellismo con venature di patologie personali. Però i pazzi scatenati possono anche essere più pericolosi degli ideologi organizzati". Infine, questo il suo parere sui cortei no green pass del sabato che ormai da 14 settimane creano caos a Milano: "Quando una manifestazione non è autorizzata è la legge che prevede che vada sciolta. Senza usare i lanciafiamme, ma con gli idranti e gli sfollagente, se serve".