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Minacce e insulti antisemiti a Liliana Segre: in 12 verso il processo, chiesta l’archiviazione per Chef Rubio

Dodici persone rischiano il processo per minacce e diffamazione ai danni della senatrice a vita Liliana Segre. La Procura ha chiesto anche l’archiviazione di altre 17 posizioni, tra cui quella di Gabriele Rubini, alias Chef Rubio.
A cura di Enrico Spaccini
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La Procura di Milano ha chiuso le indagini per diffamazione e istigazione a delinquere per motivi di odio razziale nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre. Il pm Nicola Rossato, insieme al procuratore Marcello Viola, chiederà al gip il rinvio a giudizio per 12 persone e l'archiviazione della posizione di altri 17 indagati, tra cui Gabriele Rubini, alias Chef Rubio.

L'inchiesta riguarda insulti e minacce che Segre ha ricevuto attraverso i social e via e-mail tra il 2022 e il 2023. Tra i vari episodi, anche quelli relativi al fatto che la senatrice a vita si era vaccinata contro il Covid-19 e si era dichiarata "Pro Vax", oltre ai messaggi di stampo antisemita. Le indagini, coordinate dal pm Rossato, hanno riguardato in tutto 29 persone. Per 12 di queste, vengono contestate a vari titolo le accuse di minacce e diffamazione aggravate dall'odio razziale, etnico e religioso, in vista della richiesta di rinvio a giudizio. Per le altre 17, è stata chiesta l'archiviazione.

Tra le posizioni che secondo la Procura sono da archiviare, c'è anche quella di Chef Rubio. Come riportato nelle 89 pagine depositate dal pm Rossato, il 41enne era finito sotto indagine per una "serie di post e commenti ritenuti gravemente offensivi e diffamatori pubblicati sui social media" che avrebbero avuto "intento discriminatorio" e "antisemita". Secondo gli inquirenti, però, i commenti pubblicati da Rubini sarebbero "privi di elementi diffamatori, ma solo espressivi di critiche di natura politica".

Quello che si è chiuso oggi, ha spiegato il procuratore Viola, è solo "un primo segmento di indagini rilevanti e caratterizzate da una certa complessità per l'individuazione dei presunti autori e delle eventuali rispettive responsabilità". Un altro fascicolo, relativo ad altre querele, è ancora tra le mani del pm Alessandro Gobbis.

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