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Omicidio Sharon Verzeni

Minacce all’avvocato di Sangare, accusato dell’omicidio di Sharon Verzeni: “Lascia la difesa o ti spacco la testa”

L’avvocato di Moussa Sangare, accusato dell’omicidio di Sharon Verzeni, è stato vittima di minacce: “Una mattina verrò a trovarla nello studio e se lei continua a difendere questo topo di fogna io le spacco la testa davanti a tutti i suoi colleghi dell’ufficio”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Moussa Sangare r Sharon Verzeni
Moussa Sangare r Sharon Verzeni
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Nelle ultime ore è stato reso noto che l'avvocato Giacomo Maj, che difende Moussa Sangare il 31enne che ha confessato l'omicidio di Sharon Verzeni (uccisa quest'estate a Terno D'Isola, in provincia di Bergamo) è stato vittima di minacce. Il 18 settembre scorso ha ricevuto una lettera di minacce, scritta al computer, recapitata da Verona. La missiva era firmata e in una busta chiusa.

"Molti immigrati assassini l'hanno fatta franca con finti disturbi mentali spinti da avvocati senza scrupoli. Anch'io sono infermo di mente, ho una grave forma di psicosi. Una mattina verrò a trovarla nello studio e se lei continua a difendere questo topo di fogna io le spacco la testa davanti a tutti i suoi colleghi dell'ufficio", recita il testo.

La persona che ha scritto la lettera ha poi proseguito dicendo che "i giudici sono gente civile, diranno che sono incapace di intendere e di volere". Ha poi detto all'uomo di lasciare l'incarico così "lascio stare te e la tua bella famiglia. Quell'uomo deve crepare in carcere".

Ricevuta la notizia delle minacce, l'associazione italiana giovani avvocati ha espresso massima solidarietà e vicinanza all'avvocato: "Tali atti intimidatori rappresentano un attacco non solo alla sua persona, ma a tutta la categoria e ai valori fondamentali della giustizia e del diritto di difesa”.

Ha poi rinnovato il sostegno incondizionato a Maj: "Al tempo stesso, occorre rilevare una volta di più come venga portata avanti una illogica immedesimazione dell’assistito con il proprio difensore, che denunciamo da anni e che trova terreno fertile nella mediaticità dei processi". 

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