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Minacce al pm che ha chiesto l’assoluzione per l’uomo che maltratta la moglie “perché è un fatto culturale”

È stato minacciato dagli anarchici, il pubblico ministero di Brescia che aveva chiesto l’assoluzione del marito, denunciato dalla moglie per maltrattamenti, perché “è un fatto culturale”.
A cura di Ilaria Quattrone
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L'esterno del tribunale di Brescia
L'esterno del tribunale di Brescia

Il pubblico ministero Antonio Bassolino, balzato agli onori di cronaca per aver chiesto l'assoluzione per un uomo accusato di aver maltrattato la moglie, è stato minacciato. Nella notte è comparsa una scritta all'esterno del tribunale di Brescia: "Bassolino occhi aperti la vendetta degli oppressi è un fatto culturale". A far discutere è stato il motivo, per il quale il magistrato ha chiesto l'assoluzione: "È un fatto culturale".

La scritta comparsa sui muri del Tribunale è firmata dagli anarchici

La scritta comparsa sui muri del Tribunale è firmata con la A anarchica. Sul caso, la Digos di Brescia ha aperto un'indagine. Sono state acquisite le immagini di diverse telecamere della zona così da poter risalire all'identità dei responsabili. Nel frattempo, le parole sono state coperte con un telone e poi, intorno alle 11, un imbianchino le ha coperte.

Il pubblico ministero aveva chiesto l'assoluzione di un uomo maltrattante

Il pubblico ministero ha chiesto l'assoluzione per un uomo che era stato denunciato dalla moglie per maltrattamenti fisici e psicologici. La coppia sarebbe originaria del Bangladesh: il giudice aveva chiesto l'imputazione coatta perché sussistevano elementi per sostenere l'accusa. Il magistrato, però, ha chiesto l'archiviazione perché le violenze sarebbero frutto "dell'impianto culturale e non della sua coscienza e volontà di annichilire e svilire la coniuge per conseguire la supremazia su di lei".

Sostanzialmente, per l'accusa la donna avrebbe inizialmente accettato il contesto in cui le violenze sono maturate: "la disparità tra uomo e donna è portato della sua cultura, che la parte offesa aveva persino accettato in origine".

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