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Milano, sfratto soltanto rimandato per le famiglie in via Tolstoj: “Avvisati dopo i giornali”

La proprietà ha prorogato la disdetta del contratto di locazione alle quindici famiglie che rischiavano di trovarsi per strada già da dicembre. Ma per quanto tempo è prorogata la disdetta? Cosa ne sarà delle restanti circa 250 famiglie? E perché la proprietà lo ha comunicato prima ai giornali e poi agli inquilini, con un giorno di anticipo dalla lettera, nemmeno raccomandata, ma fatta recapitare, ancora, a mano? Fanpage è tornata in via Tolstoj: “La credibilità non la recuperi facendo grandi proclami ai giornali prima ancora di avvisare i tuoi inquilini”.
A cura di Stela Xhunga
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Se possibile, da ieri gli inquilini di via Tolstoj a Milano sono ancora più confusi di quanto già fossero. Dopo la disdetta del loro contratto di locazione comunicatagli da Reale Mutua, proprietaria degli stabili, ai primi di maggio per abbattimento e riedificazione dei palazzi, e dopo l'annuncio del Comune di Milano di un tavolo tecnico per trovare una soluzione comune, rinviato tacitamente a settembre, la notizia delle quasi 700 persone a rischio sfratto da via Tolstoj aveva fatto il giro dei giornali. E Reale Mutua ha fatto sapere prima ad alcuni giornalisti, e solo in un secondo momento ai diretti interessati, che i contratti più urgenti, alcuni con scadenza a dicembre 2020, verranno rinnovati fino alla prossima naturale scadenza. Ma qual è la prossima naturale scadenza? Se "naturale" deve essere, la scadenza dovrebbe essere 4 più 4, ma in realtà, pare, sarà di 4 anni. Ancora un'incognita, quella del fattore tempo, del tutto omessa nella lettera, che nonostante sia stata consegnata a mano stamane, 28 luglio, riporta la dicitura "Raccomandata A/R" e la data 24/07/2020. "Sono Vincenzo Zangari di Via Tolstoj 66 – dice uno degli inquilini dello stabile in un audio di cui Fanpage.it è venuto in possesso -. Stamattina mi è stata consegnata la lettera dove mi rinnovano il contratto, tengo a sottolineare che la lettera è stata consegnata a mano, e Repubblica ne ha dato notizia prima ancora che la lettera arrivasse nelle mie mani. Ho chiamato il geometra della Reale Mutua chiedendo per quanto fosse il rinnovo e mi ha risposto che è di 4 anni, tengo a precisare che nella lettera, però, questa cosa non viene segnalata".  

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Una comunicazione che sembra brand washing

"Una comunicazione che sa tanto di brand washing", commenta Elisa Limonta, altra inquilina di via Tolstoj, il cui contratto scade a settembre 2021. Per lei e per le altre circa 250 famiglie – ognuna con la propria storia, come testimoniato da Fanpage in questo video –  non si sa nulla. "Il progetto di mandarci via è stato congelato, non dismesso, e la comunicazione continua ad avvenire per proclami, con noi che veniamo a sapere dai giornali di lettere a noi indirizzate ma addirittura non ancora recapitate", dicono da via Tolstoj. "Siamo delusi, non ci hanno nemmeno chiamato per verificare la notizia, se lo avessero fatto, avrebbero saputo che quelle lettere, in realtà, non erano ancora state recapitate. Nessuno l'aveva ricevuta, nessuno ne sapeva niente". Le stesse quindici famiglie coinvolte, che in un certo senso hanno tirato un sospiro di sollievo, sono arrabbiate e diffidenti. Nel giorni scorsi l'ufficio stampa di Reale Mutua si è dato da fare e ai microfoni del Tg Regionale, tramite la responsabile della comunicazione, ha fatto sapere che la situazione è sotto controllo e che i contratti verranno rinnovati. Alla richiesta di incontro avanzata dal Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini Assegnatari) in rappresentanza dei circa 700 residenti di via Tolstoj, però, non ha ancora dato riscontro."La credibilità non la recuperi facendo grandi proclami ai giornali prima ancora di avvisare i tuoi inquilini", commentano i residenti.

Il vero problemi degli italiani, milanesi e non, è la casa

Di tutte le questioni innescate dall'emergenza Covid-19, quella abitativa rimane la più spinosa, al punto che di qui ai prossimi mesi, il vero problema degli italiani, milanesi e non, sarà la casa. Stando ai dati dello studio “Dimensione del disagio abitativo pre e post emergenza Covid-19. Numeri e riflessioni per una politica del settore” che Federcasa ha commissionato all’istituto Nomisma, ad oggi un nucleo familiare su 4 ha avuto difficoltà a corrispondere il canone d’affitto, avendo perso entrate fisse e occasionali, e oltre il 40 per cento prevede di non riuscire a pagarlo nei prossimi dodici mesi, vista anche la difficoltà di racimolare un impiego, e visti i rincari che molti proprietari stanno già applicando in vista di una non specificata patrimoniale. Senza contare che tutti gli addetti ai lavori, avvocati civilisti, agenti immobiliari ed esperti del settore, prevedono che in autunno i tribunali verranno sommersi dalle richieste di sfratto, una situazione esplosiva, che coinciderà con la fine della proroga degli sfratti, fissata al 31 dicembre 2020. Né per le famiglie con un mutuo le cose vanno meglio: sono 100mila i nuclei che rischiano di diventare insolventi da qui a breve e 160mila quelli che hanno l’abitazione pignorata, e che dunque, potranno trovarsi sul marciapiede, minori al seguito. Gli inquilini di via Tolstoj, complici affitti leggermente sotto la media del mercato di Milano, non hanno mai avuto problemi di morosità, ciò nonostante, chi con minori al seguito, chi su una sedia a rotelle, non sanno se e per quanto tempo potranno godere del proprio tetto. Per un pugno di palazzi (in più).

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