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Opinioni

Milano, sfratti a Natale nonostante il blocco: “Bisogna essere cinici”

A Milano l’emergenza Covid non ha fermato gli sfratti. Il decreto legge Cura Italia ne ha bloccato solo le esecuzioni, ma il lavoro di veri e propri “professionisti degli sfratti” va avanti: intimazioni, udienze, convalide e perfino i pignoramenti proseguono indisturbati anche col Natale alle porte. Fanpage.it ha consultato i tanti annunci che pubblicizzano sfratti a tempi e prezzi record, ricevendo udienza da un avvocato che in mezza giornata e con 529 euro può fissare un’udienza di sfratto in pochi giorni: “Lo sfratto col Covid non c’entra niente, bisogna essere cinici”.
A cura di Stela Xhunga
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Molte cose sono vietate in questi mesi di pandemia, ma non sfrattare l'inquilino moroso e aggredire il suo patrimonio, incluso il suo conto corrente. Per tutti, compresi i giornali, si chiama "blocco degli sfratti" l’art. 103 del decreto-legge n. 18 Cura Italia, in realtà, però, a essere bloccate fino al 31 dicembre 2020 sono soltanto le esecuzioni di sfratto: intimazioni, udienze, convalide e perfino i pignoramenti proseguono indisturbati. Con un regolare affitto di locazione, Fanpage.it ha verificato di persona quanto sia facile ed economico avviare una pratica di sfratto in giornata. "Bisogna essere cinici, perché lo sfratto col Covid non c'entra niente", ha detto uno dei "professionisti degli sfratti" interpellati: figurarsi se c'entra con il Natale alle porte. Basta disporre di una mezza giornata libera e di 529 euro.

"Pignoriamo il patrimonio, il conto, il datore di lavoro"

Il conto dell'inquilino moroso è in rosso perché ha perso il lavoro o non ha ricevuto la cassa integrazione? Intanto si fa richiesta di decreto ingiuntivo, poi, si vedrà, un giorno o l’altro troverà lavoro, e allora scatterà il pignoramento sul suo stipendio, anche a distanza di dieci anni. "Se l'inquilino i soldi non li ha – ci spiegano gli avvocati durante una prima consulenza telefonica – si può andare ad aggredire il patrimonio immobiliare, il conto, il lavoro, a distanza di anni magari riusciamo a pignorare il datore di lavoro". Come si procede? Basta aggiungere all'ordinanza di sfratto un decreto ingiuntivo al pagamento dei debiti maturati, incluse le spese legali e di processo, a carico dell'inquilino. "Stiamo facendo diverse procedure di pignoramento", ci assicura un avvocato, che di fronte ai nostri tentennamenti si appella alla Costituzione e bolla il blocco introdotto dal Governo come "anticostituzionale". Poi si corregge e precisa che a sostenerlo è Confedilizia.

"Lo sfratto col Covid non c'entra niente, bisogna essere cinici"

Finita la ricognizione telefonica tra i tanti annunci che pubblicizzano sfratti a tempi e prezzi record, muniti di un regolare contratto di locazione, decidiamo di fare il passaggio successivo: simulare di intentare una pratica di sfratto. Basta una chiamata, e nel giro di tre ore abbiamo un appuntamento con un avvocato che ci dà udienza nel suo studio, dove ci rechiamo con una telecamera nascosta. "Lo sfratto col Covid non c'entra niente, bisogna essere cinici", dice l'avvocato, che con la pandemia si è specializzato in sfratti: "Ne sto facendo tantissimi, l'ultimo era settimana scorsa a Monza, se prova a fare una prenotazione online vede che è pieno di udienze". Il tempo di una chiacchierata e in meno di mezz'ora usciamo dallo studio con un preventivo che ci dà la possibilità di fissare un'udienza di sfratto entro venti giorni, a dicembre, prima di Natale, per la modica cifra di 529 euro + Iva.

Sui negozi i tribunali chiudono un occhio, sulle case no: "La casa la usi di più col Covid"

"Sull’uso commerciale di un immobile, l’orientamento dei tribunali è di considerare i mesi di chiusura durante il lockdown come una causa di forza maggiore e di ridurre il canone proporzionalmente in base agli incassi – spiega l'avvocato – se guadagno il 50 per cento, pago d’affitto il 50 per cento, è giusto che pago di meno. Invece per l’uso abitativo no, si può sfrattare l’inquilino perché ha l’uso dell’immobile, anzi, lo usa ancora di più, perché non esce". Niente sensi di colpa, "prima si procede meglio è". Tra le ultime misure varate dal Governo a sostegno delle imprese che hanno subito un calo di fatturato del 50 per cento, comprese quelle a sei zeri, c'è anche il tax credit affitti per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, che prevede un credito d'imposta calcolato sui canoni dovuti e versati anche nel corso dell'anno 2021.

"In Spagna ti prendono per l'orecchio, in Italia no, bisogna agire subito"

Prima sfratti meglio è. Perché in Italia, si sa, i tribunali sono oberati e la giustizia è lenta. I dati che emergono dal report dell’Osservatorio T6 sulle esecuzioni immobiliari rivelano che nel 2019 la durata media è stata di 4,6 anni con, a fine anno, ancora aperti oltre 27mila fascicoli ultradecennali, che hanno per oggetto soprattutto le aste immobiliari e i pignoramenti. Una volta avviato lo sfratto, fisicamente chi butta fuori l'inquilino? "L’ufficiale giudiziario con la forza pubblica" ma "l'Italia non è come la Spagna, dove ti prendono per l'orecchio e ti buttano fuori, qui bisogna giocare d'anticipo, sfrattare subito" per non dovere poi aspettare "i tempi all'italiana". Sciolto il contratto con l'inquilino, il proprietario sarà poi libero di "alzare il prezzo d’affitto anche a 1 milione di euro se trova qualcuno che glieli dà", anzi, con lo sfratto "ne approfitta".

La signora Ghirlanda, abusiva che paga 800 euro di affitto in nero

Negli ultimi anni la situazione abitativa di Milano è esplosa tra abusivismo, case popolari gestite male e affitti a prezzi folli, anche in zone periferiche come il quartiere Giambellino, dove la signora Ghirlanda, infermiera all'Ospedale San Gerardo di Monza per quarant'anni, vive abusivamente da due anni, da quando, cioè, la proprietà non le ha rinnovato il contratto, ma non ha smesso di incassare i canoni mensili di 800 euro. La signora ha provato a cercare altri appartamenti in affitto, ma alla sua età, con una pensione di 1045 euro, senza un garante, ha trovato solo porte chiuse. Ora non sa dove andare. L'ultima volta che è andata al supermercato è stata il mese scorso, quando ha ritirato la pensione. Ad aiutarla con pacchi alimentari ci pensano i ragazzi delle Brigate di Solidarietà, altrimenti bisogna scegliere, o si paga affitto e bollette, o si mangia: "Non posso mangiare tanto, prima di tutto perché Milano è cara… Ho pagato la luce e gas già in ritardo. Ieri, è arrivata un’altra volta la luce".

Con la crisi di liquidità a Milano è tornata l'usura

Di famiglie e anziani che non hanno soldi per comprare il pane Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana, ne ha incontrati tanti in questi mesi di emergenza, "si tratta di persone che magari hanno anche dei bambini che si sono viste negare anche microcrediti per sostenere le spese quotidiane". E come già successo con la crisi del 2008, quando manca la liquidità e le banche non ti danno credito, arrivano gli usurai. All'indomani della pandemia, "forze dell'ordine e inquirenti hanno notato un grosso movimento di denaro arrivato in Lombardia" con notizie "anche di prestiti a tasso zero, un paradosso per l’usuraio" ma non per la criminalità organizzata, che nella crisi generale approfitta per "creare welfare" e infiltrarsi nel territorio.

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