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Milano, sequestrate mascherine U-Mask in dieci farmacie: la Procura apre un’inchiesta

La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta sulle mascherine U-Mask per verificare la capacità di filtraggio. Stando alle prima informazioni i magistrati hanno disposto un sequestro di 15 dispositivi sanitari in 10 farmacie. L’esposto sarebbe stato presentato da una ditta concorrente che avrebbe precisato che la capacità di filtraggio “sarebbe del 70-80 per cento a fronte del 98-99 per cento dichiarato ufficialmente”. Intanto dall’azienda precisano: “Siamo certi che le indagini in corso chiariranno la trasparenza del nostro operato”.
A cura di Giorgia Venturini
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Le mascherine U-Mask sono sotto osservazione della Procura di Milano. Oggi lunedì 25 gennaio i magistrati hanno disposto il sequestro di 15 mascherine, complete di filtro: i dispositivi di sicurezza sono stati prelevati da dieci farmacie del capoluogo lombardo. Obiettivo del sequestro è quello di analizzare la loro effettiva capacità di filtraggio e capire se è conforme a quanto dichiarato dall'azienda. A verificare tutto questo ora spetta a un consulente della polizia locale e alla polizia giudiziaria del dipartimento Salute, Ambiente e Lavoro, a cui sono state affidate le indagini coordinate dai procuratori aggiunti milanesi Tiziana Siciliano ed Eugenio Fusco.

È stata una ditta concorrente a presentare un esposto

Stando alle primissime informazioni l'esposto sarebbe stato presentato da una ditta concorrente che avrebbe precisato che la capacità di filtraggio delle mascherine "sarebbe del 70-80 per cento a fronte del 98-99 per cento dichiarato ufficialmente". Per questo l'amministratrice della filiale italiane dell'azienda, che ha sede legale a Londra, risulta ora indagata per frode nell'esercizio del commercio: al centro infatti l'accusa che le mascherine abbiano caratteristiche non conformi a quanto dichiarato dalla società. Intanto dalla società precisano: "Abbiamo collaborato attivamente con gli inquirenti, fornendo tutta la documentazione richiesta. Ribadiamo che il prodotto U-Mask rispetta pienamente le norme e le leggi in materia". E poi aggiungono: "Tutta la documentazione tecnica relativa ai nostri dispositivi è stata a suo tempo inviata, come previsto dalla legge, alle Autorità competenti (Ministero della Salute) che, preso atto della correttezza della documentazione accompagnatoria e delle prove tecniche effettuate, ne ha disposto l’approvazione e la registrazione come dispositivi medici di classe uno". Infine precisano: "Siamo certi che le indagini in corso chiariranno la trasparenza del nostro operato".

Mascherine U-Mask usate dagli sportivi dalle persone dello spettacolo

Resta ancora tutto da chiarire: la mascherine U-Mask infatti sono distribuite in tutto il mondo. Tanti i volti noti del mondo della politica, dello spettacolo e dello sport indossano questo modello di mascherine. Ora resta alla magistratura capire se all'azienda può essere contestato il reato 515 del codice penale: ovvero la norma che punisce chi "nell'esercizio di un'attività commerciale o in uno spaccio aperto al pubblico, consegni, volontariamente, all'acquirente una cosa mobile diversa da quella dichiarata o pattuita, per origine, provenienza, qualità o quantità".

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