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Milano, scritte fasciste nel quartiere Stadera: la denuncia del parroco e l’indignazione del Pd

Scritte fasciste, croci celtiche e simboli delle SS sono comparsi nel quartiere Stadera a Milano lo scorso mercoledì così come denunciato da Don Brambilla, parroco della chiesa di Santa Maria, che ha fatto ripulire strade e muri. Dura la condanna del Pd che parla di oltraggio e dell’Anpi che chiede un intervento immediato delle autorità.
A cura di Chiara Ammendola
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Una delle scritte fasciste comparse in via Neera a Milano (foto Facebook)
Una delle scritte fasciste comparse in via Neera a Milano (foto Facebook)

Scritte fasciste, svastiche, croci celtiche e simboli delle SS sono comparsi lo scorso mercoledì nel quartiere Stadera a Milano: sui muri esterni dell'oratorio di Chiesa Rossa, dei negozi, e su quelli delle case di via Neera, ignoti hanno lasciato le scritte e i simboli che hanno indignato tutti gli abitanti della zona e hanno suscitato la reazione del Pd e dell'Anpi che ha chiesto un intervento immediato delle autorità affinché gli autori del gesto vengano individuati.

Don Davide Brambilla ha fatto rimuovere le scritte

Il primo a intervenire è stato il parroco della chiesa di Santa Maria Annunciata, Don Davide Brambilla, che si è attivato per rimuovere le scritte e questa mattina ha formalizzato la denuncia contro ignoti: "Qui al centro Caritas ovviamente abbiamo tante persone anche straniere che vengono – le parole del parroco che si interroga su chi possa essere stato a lasciare quelle scritte – ma il fatto che le scritte siano anche su muri di altri palazzi ci fa pensare che sia stato un atto contro il quartiere, non contro di noi". "Boia chi molla", "Zona fascista", "Viva il duce", "Onore ai camerati", "Viva il fascio", "Comunisti avete rotto i c…", alcune delle scritte comparse nella serata di mercoledì scorso insieme a croci celtiche, svastiche e il simbolo delle Ss.

Pd: Espressione di un pericoloso clima di intolleranza

"Le scritte che hanno sporcato i muri e le saracinesche di via Neera, alla periferia sud della città, sono un oltraggio a tutto il quartiere e ai suoi abitanti, che mai accetteranno di essere chiamati "fascisti" – il commento della segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani – di fronte all'ennesimo atto, avvenuto (forse non casualmente) in una zona dove ha sede il circolo del partito di estrema destra e matrice neofascista di Forza Nuova, vogliamo ribadire il nostro impegno a voler combattere ogni forma di estremismo. Quello che è accaduto è espressione di un pericoloso clima di intolleranza che solletica un odioso passato, una minaccia per la civile e democratica convivenza fra le persone, e un oltraggio ai valori di una città Medaglia d'Oro alla Resistenza".

Anpi Milano: È solo l'ultimo di una serie di episodi simili

Una ferma condanna arriva anche dal presidente dell'Anpi Provinciale di Milano Roberto Cenati : "Questa gravissima provocazione offende la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà di tutti noi e di chi seppe sviluppare nei quartieri di Porta Romana, Vigentina, Ticinese, Stadera una intensa opposizione prima al regime fascista e, dopo l'8 settembre 1943, all'occupazione nazifascista di Milano – scrive nella nota pubblicata sul proprio profilo Facebook – non è la prima volta che ciò accade. Sono state da tempo prese di mira lapidi dedicate ai Combattenti per la Libertà, proprio nel quartiere Stadera. Chiediamo alle pubbliche autorità di intervenire per individuare i responsabili di questi continui e ignobili episodi, in contrasto con i principi della nostra Carta Costituzionale e con le leggi Scelba e Mancino".

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