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Milano, sciopero dei trasporti il primo giugno: a rischio la circolazione della metro e dei bus

La circolazione di bus e metro di Milano sarà a rischio il prossimo primo giugno quando è prevista – come nel resto d’Italia – una mobilitazione sindacale per richiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto da tre anni. Lo sciopero è previsto nella fascia oraria che va dalle ore 8.45 alle 15 e dalle 18 a termine del servizio.
A cura di Giorgia Venturini
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Sciopero dei trasporti a Milano il primo giugno, che coinvolgerà anche le altre città d'Italia. Le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl hanno proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore a cui ha aderito anche la segreteria territoriale di Milano della O.s Orsa Trasporti che interesserà anche i lavoratori del Gruppo Atm. Ad annunciarlo è stato proprio l'azienda dei trasporti di Milano che annuncia i primi dettagli. A Milano l'agitazione del personale viaggiante e di esercizio sia di superficie sia della metropolitana – spiega ancora la nota dell'azienda di trasporti – è prevista per il primo giugno nella fascia oraria che va dalle ore 8.45 alle 15 e dalle 18 a termine del servizio.

Le sigle sindacali chiedono il rinnovo del contratto collettivo nazionale

L'ultimo sciopero dei trasporti a Milano è stato lo scorso 26 marzo: lo sciopero indetto dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl e Orsa Trasporti, era durato 24 ore. A proclamare anche per il primo giugno la protesta sono ancora le stesse sigle sindacali che si mobilitano per chiedere "per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto da più di tre anni". E poi aggiungono: "Malgrado le consistenti risorse stanziate dal Governo a salvaguardia del settore, a seguito delle possibili conseguenze della pandemia per le aziende e sul servizio – sottolineano le organizzazioni sindacali – le rappresentanze aziendali Asstra, Agens e Anav continuano a sostenere proposte irricevibili e a negare a lavoratrici e lavoratori del Tpl quello che è un loro sacrosanto diritto, ancor più motivato dal fatto di non aver mai interrotto l'attività, garantendo il diritto costituzionale alla mobilità di tutti i cittadini italiani anche nei momenti più difficili dell'emergenza sanitaria". E così di nuovo bus e metro si fermeranno: per il primo giugno la circolazione dei mezzi sarà a rischio, ma saranno garantire le fasce più frequenti del mattino, mentre restano incerte quelle serali.

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