Milano, scatta l’allerta meteo gialla: attesi forti temporali, monitorati Seveso e Lambro
Scatta l'allerta meteo gialla a Milano nelle giornate di domani, mercoledì 12 agosto, e dopodomani, giovedì 13. Come comunicato dal Centro Funzionale Monitoraggio Rischi Naturali della Lombardia, è alto il rischio di temporali forti che possano colpire parte della regione, anche in Pianura. Per questo motivo il Comune di Milano ha già messo in preallarme il Centro Operativo Comunale per monitorare i livelli idrometrici dei fiumi Seveso e Lambro, soliti ad esondare in caso di grandi acquazzoni. Inoltre, anche le squadre della polizia locale, della Protezione civile e di MM servizi idrici saranno rese operative in caso di necessità.
Previsioni meteo Milano mercoledì 12 agosto
Stando alle previsioni meteorologiche di domani, mercoledì 12 agosto, è atteso atteso un cielo sereno o poco nuvoloso per tutta la mattinata. Nel pomeriggio, al contrario, la probabilità di comparsa di annuvolamenti cresce così come quella di precipitazioni. Minime stazionarie intorno a 21 °C in pianura, massime in leggera diminuzione intorno a 32 °C.
Previsioni meteo Milano giovedì 13 agosto
Per quanto riguarda la giornata di giovedì 13 agosto, il cielo si presenterà irregolarmente nuvoloso, a tratti coperto, specialmente durante tutta la durata del mattino. Nella seconda metà della giornata, poi, aumenterà la probabilità di rovesci, motivo per cui la Protezione civile ha mantenuto l'allerta meteo gialla fino alla mezzanotte. Temperature minime e massime in diminuzione.
L'ultima esondazione di Seveso e Lambro
Lo scorso 24 luglio, una bomba d'acqua investì la città di Milano, provocando l'esondazione sia del fiume Seveso che del fiume Lambro. Ingenti furono i danni causati dallo scorrimento libero delle acque dei due fiumi all'interno del perimetro cittadino che in alcune occasioni si manifestarono con la creazione di pozze sotto ai cavalcavia dove molti cittadini rimasero intrappolati all'interno delle rispettive automobili. Anche in quell'occasione, i residenti delle zone toccate dai due fiumi lamentarono un ritardo eccessivo nelle misure di contenimento del fenomeno, ormai divenuto insopportabile.