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Milano, saluti romani alla commemorazione per Ramelli: assolti gli otto esponenti di estrema destra

Sono stati assolti in primo grado otto esponenti di estrema destra imputati per manifestazione fascista. I fatti sono accaduti nel 2016 quando, durante la commemorazione del giovane Sergio Ramelli a Milano, alcuni estremisti avevano ricordato lo studente con il saluto romano. Per il giudice però “il fatto non costituisce reato”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Un'immagine del corteo del 2019
Un'immagine del corteo del 2019

"Il fatto non costituisce reato": a stabilirlo è il giudice del processo in primo grado nei confronti di otto esponenti dell'estrema destra imputati per manifestazione fascista (una violazione della Legge Mancino) che durante la commemorazione del 2016 a Milano dello studente Sergio Ramelli e dell'avvocato Enrico Pedenovi, uccisi negli anni '70, e di Carlo Borsani, militare e stretto collaboratore di Mussolini ucciso nell'aprile del 1945, avevano fatto il saluto romano. 

I processi dopo i saluti romani davanti al murale di Ramelli

La Procura aveva chiesto di condannarli fino a cinque mesi, ma il giudice Teresa Ferrari da Passano ha accolto le richieste di assoluzione dei legali degli imputati. Non è la prima volta che si verifica un fatto simile. Negli anni alcuni giudici hanno assolto gli imputati accusati di apologia al fascismo mentre altri hanno deciso di condannare il gesto. Lo scorso settembre, il giudice dell'udienza preliminare Manuela Cannavale aveva condannato in abbreviato cinque estremisti di destra accusati di aver violato la legge Scelba nell'aprile 2019 davanti al murale di Ramelli in via Paladini. Nella sentenza aveva spiegato che con il saluto romano, gli esponenti avevano voluto "celebrare in modo statico e orgoglioso il disciolto partito fascista".

La manifestazione del 2019

I saluti romani durante la commemorazione di Sergio Ramelli non sono una novità. Da oltre quarant'anni, l'evento è considerata come una sorte di anti-Liberazione dove gli esponenti sfilano per le strade di Milano sfoggiando simboli fascisti. Nell'aprile del 2019 durante il corteo, non autorizzato dalla prefettura, partito da piazzale Susa si sono vissuti alcuni attimi di tensione: la polizia aveva infatti caricato i manifestanti ferendone alcuni.

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