Milano, rubano 200mila euro dal conto online di un commercialista e li giocano al casinò: 4 arresti
Quattro persone sono state arrestate dalla polizia postale di Milano con le accuse di accesso abusivo a sistema informatico, autoriciclaggio, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso e ingresso e permanenza illegale sul territorio dello Stato. È il bilancio dell'operazione "Mala fides" che ha permesso di smantellare un gruppo criminale che era dedito a frodi e truffe on line. Una delle più eclatanti ha riguardato un noto studio commercialista milanese. Gli indagati, tra aprile e luglio 2019, sono riusciti per ben 16 volte ad accedere abusivamente al conto online dello studio, sottraendo 200mila euro che erano destinati al pagamento degli stipendi. Gli stessi soldi sarebbero poi stati "riciclati" dai quattro in case da gioco e casinò del Veneto e della Liguria.
Ma la condotta criminale del gruppo, che già in passato con la stessa modalità aveva prosciugato di 230mila euro una società operante nel settore della ristorazione, non si è fermata lì. Le indagini del Compartimento della polizia postale e delle comunicazioni di Milano, con il coordinamento del Servizio centrale di Roma, hanno consentito di accertare come l'unica donna del gruppo (finita in carcere come altri due indagati, il quarto è stato sottoposto all'obbligo di dimora), dopo aver pubblicato annunci su piattaforme di offerte di lavoro e lasciato biglietti porta a porta, sia riuscita a infiltrarsi come collaboratrice domestica nell'abitazione di un'ignara famiglia, trafugando degli assegni bancari che ha poi incassato.
I matrimoni combinati e le false adozioni
Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Enrico Pavone con il coordinamento del procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, hanno documentato altri ambiti in cui spaziavano i quattro truffatori: dalla pubblicazione di falsi annunci immobiliari per l'affitto di case e case-vacanza, a matrimoni combinati e false adozioni di stranieri maggiorenni. Tramite queste ultime due attività gli indagati riuscivano a ottenere facili permessi di soggiorno e concessioni della cittadinanza italiana. Lo scorso ottobre uno dei matrimoni combinati era stato sventato in extremis: agenti della polizia postale erano intervenuti presso la sala consiliare del Comune di Pavia proprio mentre la promessa sposa stava per pronunciare il fatidico "sì". Lei e i falsi testimoni di nozze, tutti compiacenti, erano stati arrestati in flagrante, mentre tre stranieri, tra cui lo sposo, erano stati espulsi. Destino che attende altri quattro cittadini di nazionalità algerina, individuati durante l'operazione odierna e risultati irregolari sul suolo nazionale.