Milano, rischio zona rossa a Natale dopo la folla in centro nel primo giorno di zona gialla
La marea di gente che si è riversata in strada nel primo giorno di zona gialla in Lombardia, e nelle altre regioni italiane, ha indotto il Governo a riunirsi d'urgenza per ragionare su un'ulteriore stretta delle misure per evitare di ritrovarci a gennaio (o prima) con una violenta terza ondata del contagio da Covid-19. Le scene di folla che hanno riguardato anche Milano, con migliaia di persone a riempire le vie del centro, sono quanto l'esecutivo vorrebbe non ricapitasse più almeno fino al nuovo anno. Dunque, la Lombardia potrebbe tornare momentaneamente zona rossa. Ecco quali sono le opzioni sul tavolo e cosa comporterebbero.
Il Governo studia una nuova chiusura di bar e ristoranti
L'idea che fa da filo conduttore per tutte le ipotesi sul tavolo è quella di chiudere nuovamente gli esercizi commerciali e i locali nei giorni festivi. Dai bar ai ristoranti passando per le pasticcerie e tutti i negozi: saracinesche abbassate i weekend e nei giorni di festività e quelli subito antecedenti. Durante queste giornate gli unici a poter aprire sarebbero farmacie, tabacchi, edicole e negozi che vendono beni di prima necessità. La linea del Governo sarebbe quella di far scattare le nuove misure tra il 19 e il 20 dicembre, ma qualcuno suggerisce di prorogare l'attuale zona gialla sino a sotto Natale.
I tre scenari: dalla zona arancione alla zona rossa
Quali sono, dunque, gli scenari possibili? Secondo quanto riportato da Repubblica, sarebbero almeno tre Il Il primo riguarderebbe il periodo compreso tra il 24 dicembre e il primo gennaio, durante il quale la Lombardia e il resto d'Italia diventerebbe zona arancione. In questo caso, nessun cittadino sarebbe autorizzato a lasciare il proprio comune e tutti i bar e i ristoranti chiuderebbero nuovamente. Il secondo scenario prevede invece una istituzione di una zona rossa nei soli giorni festivi e prefestivi, ovvero dal 24 al 27 dicembre e dal 31 al 3 gennaio sino al 5 e il 6. In queste giornate tutti i negozi chiuderebbero, gli spostamenti sarebbero vietati ovunque tranne che per i residenti di piccoli comuni nella giornata di Natale. Infine, l'ultimo scenario, il più morbido: dal 24 dicembre al 6 gennaio verrebbero chiusi bar e ristoranti con un possibile rafforzamento del coprifuoco, che potrebbe essere anticipato alle 18 o alle 20, ma nessun divieto agli spostamenti.