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Milano, rider ancora in sciopero: corteo in centro e app disattivata per protesta

I rider milanesi, dopo il corteo di ieri, sono tornati in piazza con cori “sciopero, sciopero” per protestare contro l’accordo sindacale firmato da Ugl. “Dalla piazza si proclamano 4 giorni di sciopero. Da oggi fino a domenica – scrive il centro sociale Cantiere – i riders in lotta disattivano le app per le consegne”.
A cura di Redazione Milano
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Decine di ragazzi in bicicletta hanno attraversato questa sera il centro di Milano al grido di "sciopero, scipero". Nuova manifestazione di protesta dei rider, che dopo il corteo di ieri oggi sono tornati in piazza, davanti alla stazione Centrale, per protestare contro l'accordo firmato da Ugl. "Dalla piazza si proclamano 4 giorni di sciopero. Da oggi fino a domenica – scrive il centro sociale Cantiere – i riders in lotta disattivano le app per le consegne".

La rabbia dei rider è esplosa per il contratto siglato da Assodelivery e Ugl, in vigore dal 3 novembre. “Deliveroo, Glovo, Just Eat e Uber hanno scritto una mail per dire che o sottoscrivono il nuovo contratto o non lavorano più – ha spiegato Cgil Milano – e che quella lettera vale da preavviso per il licenziamento. Ogni licenziamento sarà un ricorso”.

I rider hanno incrociato le braccia per la prima volta il 30 ottobre, con uno stop per 24 ore: "Si profila un nuovo lockdown e noi rider torneremo a essere essenziali, non vogliamo però essere chiamati eroi ma solo avere i diritti che ci spettano", le parole di alcune delle sigle sindacali che hanno organizzato lo sciopero contro il contratto collettivo definito "un accordo capestro con un sindacato di comodo". "Da oggi dichiariamo guerra alle piattaforme – è il messaggio dei rider – la prossima volta, oltre a impugnare i contratti organizzeremo dei picchetti davanti ai ristoranti. Siamo stufi, non siamo schiavi ma lavoratori: da oggi con noi non si scherza".

Dopo un breve corteo, circa 150 manifestanti si sono radunati nel pomeriggio davanti alla stazione centrale: "Siamo decisi a farlo – è stato detto al microfono- anche con la zona rossa".

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