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Covid 19

Milano resta la provincia più colpita, oltre 4mila nuovi contagi da Coronavirus in un giorno

La provincia di Milano resta la più colpita dalla diffusione del Coronavirus: sono infatti oltre 4mila i nuovi contagi registrati nelle ultime ore, su un totale di oltre 9mila in tutta la Lombardia. Intanto è iniziato quest’oggi il lockdown in tutta la regione dopo l’introduzione delle nuove norme contenute nel Dpcm varato dal governo che divide l’Italia in tre zone diverse: rossa, arancione e gialla.
A cura di Chiara Ammendola
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La provincia di Milano resta la più colpita dai nuovi contagi da Coronavirus: secondo il bollettino di oggi venerdì 6 novembre sono stati 4.296 i nuovi casi di Covid in tutta la provincia. Si tratta di dati che fanno registrare un nuovo incremento rispetto ai giorni scorsi. Solo nella città di Milano sono stati oltre 1.700 nuovi positivi, mentre in tutta la regione sono stati 9.934 i nuovi contagi da Covid-19 su 46.401 tamponi effettuati.

I dati delle altre province lombarde

Per quanto riguarda le altre province al secondo e terzo posto ci sono come nei giorni scorsi sia Varese che Monza, nella prima i nuovi casi sono stati 1.124 mentre nel Monzese sono stati 968. Nella provincia di Como sono stati 941, più indietro la provincia di Brescia che conta 569 nuovi positivi, seguita da Pavia a 408 e Bergamo a 362. Un minor numero di nuovi positivi poi a Lecco (338), Mantova (254), Cremona (237), Lodi (103) e Sondrio (94). Da quest'oggi intanto è iniziato in tutta la regione Lombardia il lockdown, si tratta del primo giorno dopo l'introduzione delle misure restrittive volute dal governo che saranno in essere almeno fino al prossimo 3 dicembre. L'intera Lombardia è stata dichiarata zona rossa a causa proprio dell'elevata diffusione del virus che non arresta a placarsi.

Cosa cambia in Lombardia con il lockdown

Da oggi è vietato ogni spostamento, anche all'interno del proprio comune, in qualsiasi orario. Proibito recarsi in altri comuni e in altre regioni. L'indicazione è quella di restare a casa, salvo per motivi di lavoro, necessità e salute. In questi casi è sempre necessario essere muniti di autocertificazione. Imposta anche la chiusura di molte attività commerciali, il coprifuoco alle 22, la didattica a distanza nelle scuole ed è stata infine ridotta la capienza ridotta sui mezzi pubblici. Le restrizioni – decise sulla base dei dati del monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità – resteranno in vigore almeno fino al 3 dicembre.

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