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Milano, residenti in rivolta contro l’hotel dipinto interamente di nero: “Un obbrobrio”

A Milano i titolari di un hotel hanno deciso di dipingere una facciata di nero, suscitando polemiche e critiche da parte dei residenti della zona: “È veramente un obbrobrio e uno scandalo”, ha scritto uno di loro su un gruppo social della zona. Tante le segnalazioni al Comune, che ha però risposto di non poter intervenire: “L’edificio non è sottoposto a vincoli paesaggistici o monumentali”.
A cura di Francesco Loiacono
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In un quartiere di Milano non si parla d'altro: i gestori di un hotel in via Plinio, all'angolo con via Aldrovandi, hanno deciso di ridipingere di nero un'intera facciata. All'inizio qualcuno pensava che potesse trattarsi di una mano di colore provvisoria, in attesa di uniformare poi la facciata agli altri edifici vicini, tutti più o meno risalenti agli inizi del Novecento e realizzati secondo i dettami dello stile Liberty allora in voga. Ma col passare delle ore prende piede il sospetto che si tratti di una decisione definitiva, sulla quale per altro il Comune di Milano non può nulla: "Sul palazzo non c’è un vincolo paesaggistico o della sovrintendenza quindi l’impresa non ha necessità di ottenere alcuna autorizzazione", ha chiarito sulla propria pagina Facebook l'assessore del Municipio 3 Massimo Scarinzi. Lo stesso ha evidenziato l'unica possibile soluzione della vicenda: "Solo un ripensamento (auspicabile) dell’impresa può schiarire il palazzo di qualche tonalità".

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Un residente: È un obbrobrio e uno scandalo

Sono state tante, infatti, le lamentele da parte dei cittadini della zona non appena hanno visto il frutto dei lavori, realizzati in edilizia acrobatica senza l'utilizzo di impalcature. Operai "volanti" hanno ricoperto con un colore nero una delle facciate dell'albergo Demidoff, destando non poco sconcerto nei residenti della zona, gli isolati racchiusi tra corso Buenos Aires da una parte e i giardini di via Morgagni dall'altra. "È veramente un obbrobrio e uno scandalo, dal punto di vista estetico, civile e umano, che l’armonia di colori e di forme del quartiere sia deturpata da un edificio così totalmente nero, impressionante nel suo carattere spettrale, simile a una casa dei morti o a un palazzo uscito da un incendio di guerra – ha scritto uno dei residenti nel vivace gruppo social della zona -. Soprattutto considerati i tempi in cui stiamo vivendo, la scelta di tinteggiare questo edificio in un nero cupo, in una specie di colore da incubo, è una scelta profondamente sbagliata e offensiva da ogni punto di vista: sono tempi in cui occorre credere nella vita e salvare la speranza, non certo aggiungere colori funerei al malessere che già ci assedia ogni giorno".

Il Comune: Edificio non sottoposto a vincoli

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Si sono moltiplicate le segnalazioni di cittadini e consiglieri di zona al Comune, che però ha risposto con una breve nota dell'assessorato all'Urbanistica: "L'edificio non è sottoposto a vincoli paesaggistici o monumentali – recita la risposta mostrata su Facebook dal consigliere di zona 3 Gianluca Boari -. In assenza di tali vincoli, che renderebbero vincolante il passaggio della Soprintendenza anche per la sola colorazione della facciata, sta alla sensibilità del proponente sottoporre preventivamente il progetto alla Commissione per il paesaggio, pur non essendo questo un passaggio obbligato. Precisiamo che in questo caso il progetto non è stato sottoposto preventivamente". Tutto è dunque adesso affidato alla sensibilità e al gusto dei titolari dell'hotel.

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