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Milano, ragazzo aggredito con un coccio di bottiglia: portato in ospedale in codice rosso

Un ragazzo di 26 anni è rimasto ferito ieri sera a Milano, in piazzale Selinunte. Il giovane avrebbe litigato con altre due persone che, al culmine del diverbio, lo hanno colpito con un coccio di bottiglia, ferendolo a un braccio e al volto. Soccorso in codice rosso, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Carlo, da dove poi è stato dimesso con 20 giorni di prognosi. Si cercano gli aggressori.
A cura di Francesco Loiacono
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Sarebbe stato aggredito al culmine di una lite sfociata in violenza, ed è poi finito in ospedale col timore che potesse essere ferito gravemente. Quella di ieri, lunedì 2 novembre, è stata una serata di terrore per un ragazzo di 26 anni. Attorno alle 21.30, come riportato dall'Azienda regionale emergenza urgenza, il ragazzo si trovava in piazzale Selinunte, nel cuore della parte più popolare del quartiere di San Siro, a Milano, quando avrebbe avuto un diverbio con altre due persone.

I responsabili dell'aggressione sono fuggiti

Il litigio è ben presto degenerato in violenza: le altre due persone hanno colpito il ragazzo con un coccio di bottiglia, ferendolo al volto e a un braccio, e poi sono scappate, lasciando il giovane sanguinante per strada. All'aggressione ha assistito un testimone che ha poi chiamato i soccorsi: sul posto sono intervenute due ambulanze del 118 in codice giallo oltre a una volante della polizia di Stato.

Il ragazzo ferito è poi stato dimesso con 20 giorni di prognosi

Il 26enne è stato soccorso dal personale del 118 ed è stato trasportato in codice rosso al vicino ospedale San Carlo. Le sue condizioni sembravano gravi, ma fortunatamente una volta in ospedale i medici hanno suturato le ferite da taglio e lo hanno dimesso con una prognosi di 20 giorni. La vittima dell'aggressione è un ragazzo di nazionalità marocchina. Stando a quanto ricostruito al momento, pare che anche gli aggressori fossero nordafricani: sulle loro tracce si sono adesso gli agenti di via Fatebenefratelli, chiamati anche a ricostruire l'esatta dinamica dell'aggressione e i motivi che hanno portato alla lite, poi degenerata.

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