Milano, quattro feriti durante una protesta al Cpr di via Corelli: la Procura apre un’inchiesta
La Procura di Milano ha aperto un'indagine su quanto accaduto nel pomeriggio di ieri, lunedì 12 ottobre, nel Cpr (Centro permanente per i rimpatri) di via Corelli, alla periferia del capoluogo lombardo. Nel centro da poco riaperto nella storica funzione – per anni è stato Cie, centro di identificazione ed espulsione, prima di essere chiuso e trasformato in centro di accoglienza per i rifugiati in transito da Milano – ed è scoppiata una protesta che ha portato ad alcuni danneggiamenti e quattro feriti.
Protesta al Cpr di via Corelli: aperta un'indagine
Un gruppo di ospiti del centro, in gran parte tunisini che si trovavano in due settori della struttura, ha avviato una protesta aprendo alcuni estintori e svuotandoli, salendo sul tetto e danneggiando alcuni arredi interni. L'intervento delle forze dell'ordine ha riportato poi la situazione sotto controllo, ma durante i fatti quattro persone sono rimaste ferite. Due migranti di 22 e 23 anni sono rimasti feriti in condizioni non gravi e sono stati portati in ospedale, altri due sono stati medicati su posto. Dopo i fatti la polizia ha identificato e denunciato alcuni uomini. Alcuni di questi sarebbero già stati rimpatriati con un volo diretto da Linate in un gruppo di 27 persone, secondo quanto riferito dalla Questura milanese. L'indagine sugli incidenti è affidata al pubblico ministero di turno, Nicola Rossato.
Polemiche e proteste per la riapertura del centro
Dalla riapertura del Centro, avvenuta circa due settimane fa tra veementi proteste da parte di comitati e associazione, ma anche di una parte dei consiglieri della maggioranza in consiglio comunale, sono state alcune decine i migranti rimpatriati nei Paesi con cui l'Italia ha stipulato accordi. "In via Corelli sta per nascere un carcere temporaneo per stranieri", aveva commentato l’ex assessore milanese Pierfrancesco Majorino.