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Milano, palestra chiude all’improvviso: la rabbia degli oltre 1700 clienti beffati

Amarezza e rabbia a Milano per oltre 1700 persone che avevano sottoscritto un abbonamento con la palestra del circuito 20Hours di via Paolo Sarpi. La sede ha infatti chiuso all’improvviso “fino a data da destinarsi”, apparentemente “per lavori di rifacimento strutturale”. Si ipotizza però che possa essere fallita: tanti clienti beffati si sono rivolti alla Federconsumatori per una possibile class action.
A cura di Francesco Loiacono
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Il messaggio apparso all'ingresso della palestra (Foto: Social street Paolo Sarpi via Facebook)
Il messaggio apparso all'ingresso della palestra (Foto: Social street Paolo Sarpi via Facebook)

Un cartello appeso all'ingresso e un messaggio inviato a tutti gli iscritti. Con questa stringata comunicazione la palestra del circuito 20Hours club di via Paolo Sarpi 8 a Milano ha comunicato a tutti i suoi iscritti la chiusura "fino a data da destinarsi per lavori di rifacimento strutturale". Ma dietro queste parole potrebbe essercene un'altra: fallimento. E così in tutti i clienti della palestra, oltre 1700, è montata la rabbia. Innanzitutto perché fino all'ultimo, a quanto pare, la sede in questione ha continuato a far sottoscrivere abbonamenti agli ignari clienti, forse nel tentativo di riuscire a rientrare nei conti e mantenere la palestra aperta. E in secondo luogo perché quanto comunicato dalla 20Hours di via Sarpi, e cioè che tutti i soci avrebbero potuto continuare ad allenarsi nelle altre palestre del circuito, risulta o di difficile attuazione per via dei pochi posti disponibili o del tutto impossibile.

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Federconsumatori sta organizzando un'assemblea: si valuta una class action

A fare da megafono e da collettore per le lamentele dei clienti della palestra è stata la pagina Facebook della social street di via Sarpi. Anche considerando il numero delle persone beffate, la vicenda potrebbe però presto avere ripercussioni anche a livello giudiziario. In tanti infatti si sono rivolti alla Federconsumatori, che sta raccogliendo le adesioni – finora tante – per organizzare un'assemblea pubblica sulla vicenda, il primo passo verso una possibile class action nei confronti dei legali amministratori della palestra in questione, che oltre al cartello appeso e ai messaggi inviati non ha fornito ulteriori delucidazioni a chi le ha richieste. Nel frattempo c'è chi, sotto l'avviso della palestra, ha esternato i sentimenti di molti dei clienti beffati: "Vergognatevi, pagliacci", recita infatti un altro cartello appeso successivamente.

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