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Milano, orologi da 200mila euro rapinati in meno di un minuto: arrestato un membro dei Pink Panthers

Nel 2017 due rapinatori riuscirono a entrare nella gioielleria Paradiso Luxury di via Pontaccio a Milano e a portare via orologi dal valore di 200mila euro in 50 secondi. Pochi giorni fa la polizia montenegrina ha eseguito l’arresto di uno dei due rapinatori nella capitale Podgorica. Due anni prima era stato arrestato il “socio” in Svizzera: entrambi fanno parte dei Pink panthers, famigerata banda di rapinatori composta da ex militari slavi.
A cura di Giorgia Venturini
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I due ladri in azione nel 2017 nella gioielleria di via Pontaccio a Milano
I due ladri in azione nel 2017 nella gioielleria di via Pontaccio a Milano

Le loro erano rapine "flash". I loro colpi duravano una manciata di secondi, sempre sotto al minuto. La dinamica era la stessa: usavano spray urticante per mettere ko il personale di vigilanza, rompevano alcune vetrine e cercavano di portar via il più possibile. Un piano che ha funzionato anche a Milano, per la rapina alla gioielleria Paradiso Luxury di via Pontaccio messa a segno nel dicembre del 2017. Da allora a cercarli era anche la Procura del capoluogo lombardo: sui due ladri, maestri della tecnica "Smash&Grab", pendeva un mandato di cattura internazionale. Ora la caccia all'uomo è terminata: la latitanza di uno dei due, il 46enne Vladimir Vujacic, è finita pochi giorni fa quando la polizia montenegrina ha eseguito l'arresto nella capitale Podgorica, mentre il suo "socio in affari", il 38 anni Danilo Vucinic, era già stato arrestato nell’estate del 2018 a Basilea, in Svizzera, e poi estradato in Italia.

Il colpo a Milano da 200mila euro 

Nel 2017 i due rapinatori si portarono via 200mila euro di bottino dalla gioielleria Paradiso Luxury, un bottino consistente in più orologi di grande valore. Entrarono e uscirono in 50 secondi. Dopo quel colpo le indagini della Procura svelarono l'identità dei ladri: i due appartenevano alla nota organizzazione criminale dei Pink Panthers. La banda di criminali provenienti dalla ex Jugoslavia è nota per avere al suo interno membri con un passato da militare e per esser riuscita negli anni a mettere insieme, nei primi anni 2000, un bottino da 200 milioni di euro con colpi da centinaia di euro in tutto il mondo. La caccia ai membri dell'organizzazione ha richiesto il contributo delle forze dell'ordine di più Paesi.

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