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Milano, Ordine dei medici: “Vaccinare tutti entro giugno? Scelta ambiziosa, ma servono più spazi”

“Per realizzare un obiettivo così ambizioso bisogna impegnarsi”: a dirlo a Fanpage.it è il presidente dell’Ordine dei medici di Milano Roberto Carlo Rossi sulla possibilità di vaccinare entro giugno tutti i lombardi come affermato da Guido Bertolaso. Il neo consulente della Regione Lombardia per la gestione della fase due della campagna vaccinale anti Covid ha infatti affermato che, se ci saranno le dosi, si darà il via “alla più grande opera di protezione civile mai realizzata in Italia”.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Per realizzare un obiettivo così ambizioso bisogna impegnarsi perché quello che si propone di fare è una roba intensa": a dirlo a Fanpage.it è il presidente dell'Ordine dei medici di Milano Roberto Carlo Rossi relativamente alla volontà di vaccinare tutti i lombardi entro giugno – se si avranno le dosi – come sostenuto da Guido Bertolaso, neo consulente della Regione Lombardia per la gestione della fase due della campagna vaccinale anti Covid. "Tutto si può fare a questo mondo – continua Rossi – ma bisogna considerare che non si tratta di un migliaio di persone, ma di milioni".

Rossi: Sforzo importante, ma bisognerà trovare gli spazi

Secondo il presidente dell'Ordine dei medici per conseguire quella che Bertolaso ha definito "la più grande opera di protezione civile mai realizzata in Italia" è necessario risolvere le criticità presentate dal sistema organizzativo: "Oltre ad avere sufficiente personale, è fondamentale trovare gli spazi in cui somministrare i vaccini. Per un'impresa del genere è essenziale avere luoghi ampi in cui svolgere tutte le procedure: dal riconoscimento delle persone all'inoculazione del vaccino". A questi problemi si aggiunge la capacità di intercettare e vaccinare gli oltre dieci milioni di cittadini che popolano la Lombardia. Per Bertolaso l'ostacolo può essere aggirato somministrando vaccini sette giorni su sette e per 24 ore. Una possibilità che secondo il presidente Rossi presenta degli aspetti da non sottovalutare: "Bisogna capire che non si tratta di vaccinare un migliaio di persone, ma milioni. Questo significa organizzarsi per chiamarli e, qualora non dovessero rispondere, richiamarli. Bisognerà anche organizzare le prenotazioni e, nel caso di un vaccino in due dosi, bisognerà ricontattarli per fare il richiamo". Uno sforzo immenso che al momento il presidente dell'Ordine ritiene ancora di non aver visto: "Poi Bertolaso – aggiunge a Fanpage.it – è un medico e quindi un collega se lui dice che può farlo, io per principio gli credo. Bisogna però darsi fare. È una cosa molto impegnativa".

Sui liberi professionisti andiamo ancora molto male

Il presidente dell'Ordine dei medici continua a essere particolarmente titubante sul piano delle vaccinazioni rivolto agli odontoiatri e ai liberi professionisti: "Su questo tema andiamo molto male – spiega a Fanpage.it-. Anche se l'assessore al Welfare Letizia Moratti in una diapositiva aveva affermato che le vaccinazioni per i liberi professionisti e odontoiatri sarebbero partite a febbraio, ufficialmente dovrebbero iniziare a marzo. Marzo però è troppo in là soprattutto se si ha l'obiettivo di esaurire tutto a giugno. Se la situazione si sbloccherà sarò il primo a complimentarmi. Spero che accada presto. Per il momento però non ho visto grandi cose in questo senso".

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