Milano, nonno abusa della nipote neonata in diretta streaming: sul pc 47mila foto pedopornografiche
Avrebbe fatto tutto da solo il nonno di 53 anni arrestato ieri 23 dicembre perché ritenuto responsabile, al termine di un'indagine, di aver abusato sessualmente della nipote di pochi mesi in diretta streaming su un sito di pedofili. Lo ha riferito la polizia postale di Milano a Fanpage.it: "Nessun'altra persona è stata coinvolta. Ha fatto tutto da solo, compreso tutta la parte informatica". E poi ha aggiunto: "Su telefono e pc sono state trovate oltre 47mila immagini pedopornografiche. Stiamo ora cercando di risalire agli autori di questi contenuti per far scattare così eventuali provvedimenti". Certo è che l'indagato ha pubblicato il video in diretta streaming su una piattaforma frequentata da altri maniaci, che a loro volta condividono altri contenuti pedopornografici: "Non ci risulta però che il video del 53enne sia stato condiviso, terminata la diretta il video non è rimasto sulla piattaforma", concludono dalla polizia postale.
Nessun altro parente coinvolto
Stando a quanto emerso dalle indagini, l'uomo abusava della nipote quando la figlia gliela affidava prima di andare al lavoro. Così per il 53enne sono scattate le manette: durante le perquisizioni in casa dell'indagato gli agenti hanno trovato più di 20 video che documentano gli abusi sessuali verso la piccola. E ancora: decine di migliaia di file pedopornografici raffiguranti anche altri minori in tenerissima età. Ulteriori indagini future potranno svelare gli altri autori dei video trovati a casa del 53enne.
L'arresto pochi giorni dopo la maxi operazione "Luna park"
L'arresto del nonno pedofilo arriva pochi giorni dopo una maxi operazione della polizia postale, denominata "Luna Park", che aveva svelato dopo due anni di indagini gruppi di Whatsapp e Telegram nel quale venivano condivise foto e video di violenze sessuali su bambini piccoli, tra cui anche alcuni neonati. Lo scorso 16 dicembre erano finiti in manette 15 persone in flagranza di reato: tra questi anche un agente della polizia locale in servizio in un paese nell'hinterland di Milano e due informatici milanese. Ma lo scambio di contenuti online viaggiava a livello internazionale: la maxi operazione aveva coinvolto 432 pedofili dislocati in più parti del mondo e 16 organizzazioni criminali. Le forze dell'ordine puntano sul fatto che chi naviga su internet difficilmente possa nascondersi: anche se si cancella tutto, una traccia sul web resta sempre. Per questo, stando a quanto dichiarato dalla polizia postale a Fanpage.it, il fatto che il nonno pedofilo abbia pubblicato un video è stato fondamentale per l'arresto. Altrimenti il rischio è che avrebbe potuto commettere altri abusi senza che nessuno se ne accorgesse.