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Incendio Milano, brucia grattacielo in via Antonini

Milano, nel grattacielo incendiato tre piani sotto sequestro. L’appello degli inquilini: “Aiutateci”

Nella Torre dei Moro, il grattacielo andato a fuoco in via Antonini a Milano, continuano le operazioni di recupero dei beni di prima necessità degli inquilini. Non tutti però hanno qualcosa da recuperare: c’è chi ha perso tutto e chi non può accedere ai propri appartamenti. “Il piano 14, 15 e 16 sono sotto sequestro per indagini ulteriori visto che l’incendio è partito dal 15esimo piano”, racconta a Fanpage.it Artur, un inquilino del 16esimo piano.
A cura di Simona Buscaglia
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Continuano le operazioni di recupero dei beni di prima necessità degli inquilini di via Antonini 32 e 34, il grattacielo che ha preso fuoco nella periferia sud di Milano. C’è però chi tra i condomini in fila non può accedere al proprio appartamento, nemmeno tramite i vigili del fuoco. “Il piano 14, 15 e 16 sono sotto sequestro per indagini ulteriori. Visto che l’incendio è partito dal 15esimo piano – racconta a Fanpage.it Artur, un inquilino del 16esimo piano – i piani sotto e sopra sono sotto sequestro. Devono fare le indagini per capire com’è partito il rogo, aspettiamo che ci dicano qualcosa per il dissequestro, per poter ritirare i beni rimasti, se ci sono". "Al momento possono entrare solo i vigili del nucleo investigativo, persone autorizzate dalla Procura – ha proseguito Artur – Sto cercando di contattare la Procura per avere un nulla osta per poter recuperare dei beni di prima necessità. Ieri hanno aperto solo la porta del mio appartamento e hanno visto che qualcosa c’è, che è già una buona notizia, ma l’appartamento è grande, la zona notte e la cucina non sono visibili, hanno visto solo la sala che era in discrete condizioni”. Intanto ieri sera, dalle 20.30 alle 23, sono state recuperate le macchine dei condomini al piano -1 interrato, operazioni che andranno ancora avanti anche oggi.

Il portavoce dei condomini: ieri abbiamo consegnato un documento a Maran

In foto il portavoce degli inquilini del grattacielo di via Antonini Mirko Berti
In foto il portavoce degli inquilini del grattacielo di via Antonini Mirko Berti

Ma l’autogestione dei condomini continua: "Ieri abbiamo costituito un comitato di crisi col nostro amministratore – ha dichiarato Mirko Berti, uno dei portavoce dei condomini -. Quattro persone hanno messo a disposizione le loro competenze e ognuno seguirà un aspetto preciso". Dalle istituzioni cominciano ad esserci i primi riscontri: "Ieri abbiamo avuto una risposta istituzionale da parte delle autorità comunali – ha aggiunto Berti – la politica si è presentata ieri con il presidente Alessandro Bramati del Municipio 5, che è venuto qui e, attraverso l’aiuto di una persona, ha recuperato cinque pc e alcuni iPad per iniziare a organizzarci. Abbiamo avuto poi un incontro molto snello con l'assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran perché avevamo preparato un documento di priorità operative che gli abbiamo consegnato in vista anche l'incontro che faremo con il sindaco".

In foto alcuni degli inquilini del grattacielo di via Antonini 32 e 34 che attendono di recuperare beni di prima necessità nei loro appartamenti dopo l'incendio
In foto alcuni degli inquilini del grattacielo di via Antonini 32 e 34 che attendono di recuperare beni di prima necessità nei loro appartamenti dopo l'incendio

Per il portavoce degli inquilini della Torre dei Moro non è comunque il momento delle polemiche: "Anche il Comune avrà i suoi tempi per intervenire in questi casi, non voglio fare polemica, noi abbiamo fatto di tutto per accorciare i tempi, con l'assessore abbiamo aperto un dialogo che mi auguro sia produttivo. Venerdì mi aspetto delle risposte sui punti che abbiamo segnalato". Rimane il nodo degli alloggi, perché fino adesso "stiamo pagando con i nostri soldi, il Comune ci proporrà qualcosa ma al momento abbiamo una cassa che prima o poi finirà" ha precisato. Ora bisognerà mettere a frutto tutte le offerte che sono pervenute fino a questo momento: "Mi ha chiamato l'intera rubrica telefonica, aziende con cui ho lavorato, in Toscana, Piemonte e in tutta Italia – ha aggiunto Berti – dobbiamo mettere a sistema questa cosa ed è la mia priorità numero uno. Abbiamo preso la situazione in mano, siamo stati coesi ieri in assemblea e non è il momento di dividersi”.

L’appello alle famiglie imprenditoriali di Milano

Infine, un appello, per aiutare concretamente chi ha perso tutto: "Mi rivolgo alle grandi famiglie imprenditoriali di Milano, e anche a tutti i cittadini perché ci aiutino con dei contributi che possono esser indirizzati al nostro amministratore attraverso il conto condominiale che oggi personalizzeremo ancora meglio per far capire che è tutto regolare e in trasparenza – ha spiegato Berti -. Ci stiamo organizzando per dare anche delle ricevute di questi contributi, questo per evitare polemiche che ho anche visto sui social".

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