Milano, morto l’antifascista Angelo Ratti: venne deportato nel lager di Mauthausen a 17 anni
Il mondo dell'antifascismo milanese e italiano ha perso un'importante colonna: è morto ieri a Cernusco sul Naviglio, alle porte di Milano, Angelo Ratti, ex deportato politico che il regime fascista spedì nei campi di concentramento di Mauthausen e Gusen all'età di 17 anni. A comunicare la triste notizia della morte di Ratti è stata l'Aned, Associazione nazionale ex deportati.
Angelo Ratti venne arrestato per aver strappato manifesti fascisti
Angelo Ratti era nato a Cernusco il 2 maggio del 1926. Figlio di un socialista, fin da giovane era stata chiara la sua natura antifascista: a 17 anni venne arrestato perché, assieme ad altri cinque compagni, venne sorpreso a strappare dei volantini di propaganda del regime. Dopo un periodo trascorso nel carcere di San Vittore, nel marzo del 1944 venne deportato nel campo di sterminio di Mauthausen-Gusen, dove lavorò prima alla costruzione del sottocampo di Gusen II e poi in galleria. Custodiva ancora un fazzoletto con il suo numero di matricola 57616, lo stratagemma utilizzato dai nazisti per annientare l'identità delle persone che venivano internate. Nel maggio del 1945, finalmente libero, ritornò in Italia dove trovò lavoro presso una grande industria editoriale e, in parallelo, iniziò un'instancabile opera di testimonianza delle brutalità del nazifascismo.
Testimone prezioso della deportazione di fronte a migliaia di ragazzi
"Per tantissimi anni testimone prezioso della deportazione di fronte a migliaia e migliaia di ragazzi italiani, Angelo è stato per un lunghissimo periodo una colonna della nostra sezione di Milano – ha ricordato l'Aned -. Parlava con precisione, senza astio, portando una voce di speranza anche al termine di una testimonianza che aveva necessariamente tratti altamente drammatici". I funerali si terranno domani, giovedì 27 agosto, al cimitero di Lambrate: "Al figlio e alla famiglia tutta l’abbraccio e le condoglianze dell’Aned".