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Milano, minacce e insulti al direttore del carcere di Opera: 3 anni e 9 mesi al boss Zagaria

L’ex capo dei Casalesi Michele Zagaria è stato condannato a tre anni e nove mesi per le accuse di minacce e aggressione nei confronti del direttore del carcere di Opera, dove era detenuto al 41 bis per scontare tre ergastoli, e agli agenti di polizia penitenziaria. Nei confronti del direttore diceva: “Lo paragono a una busta di immondizia e io l’immondizia la butto fuori”.
A cura di Giorgia Venturini
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Michele Zagaria al momento del suo arresto (LaPresse)
Michele Zagaria al momento del suo arresto (LaPresse)

Aveva paragonato il direttore del carcere di Opera di Milano a "una busta di immondizia. E io l'immondizia la butto fuori". E in alcuni momenti di ira aveva distrutto telecamere e aggredito alcuni poliziotti penitenziari. A distanza di due anni arriva la sentenza di condanna a tre anni, nove mesi e venti giorni per Michele Zagaria, il boss della camorra già al 41 bis per scontare tre ergastoli. La sesta sezione penale del tribunale di Milano ha riconosciuto l'aggravante del metodo mafioso alle minacce, violenze, danneggiamento e lesioni commesse da Zagaria nei confronti del direttore del carcere e dei pubblici ufficiali. L'ex capo dei Casalesi, difeso dai legali Paolo Di Furia e Piera Farina, aveva minacciato il direttore paragonandolo a una busta di immondizia e poi si era rivolto agli psichiatri: "Come hanno fatto mettere a me la busta in testa, così posso fargliela mettere a loro". Per le minacce e le aggressioni l'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Stefano Ammendola, aveva chiesto 8 anni e 6 mesi. Alla fine i giudici lo hanno ritenuto colpevole di 10 imputazioni, mentre è stato assolto dall'accusa di resistenza nei confronti di un agente penitenziario perché il "fatto non sussiste".

Michele Zagaria dopo l'arresto del 2011 è stato trasferito sei volte

Il boss dei Casalesi dall'arresto del 2011, dopo 15 anni di latitanza, è stato trasferito sei volte: ultimamente, dopo le minacce e le aggressioni al carcere di Opera, la Procura di Milano lo aveva mandato a scontare la pena al 41 bis al carcere de L'Aquila. Ma dopo pochi mesi, ecco ancora un nuovo trasferimento al carcere di Tolmezzo, in provincia di Udine, dove è ora detenuto. Restano ancora poche chiare le ragioni di questo ultimo trasferimento.

Il fratello Pasquale si trova ora a Opera dopo cinque mesi di arresti domiciliari

È ora invece nella casa circondariale di Opera il fratello Pasquale Zagaria arrivato da pochi giorni dopo aver trascorso gli ultimi cinque mesi agli arresti domiciliari. La decisione della sua uscita dal carcere era stata presa lo scorso aprile dal giudice di sorveglianza di Sassari: il fratello dell'ex capo dei Casalesi infatti rientrava nelle lista dei boss tornati a casa nelle settimane dell'emergenza Covid per motivi legati alle condizioni di salute in caso di contagio delle carcere. Qualche settimana dopo però il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) aveva provveduto a definire un piano per l'assistenza dei detenuti più pericolosi nei centri medici carcerari. Cosa che aveva richiesto anche il giudice di Sassari per Pasquale Zagaria al posto dei domiciliari. Fino al 10 maggio quando il decreto Bonafede aveva riportato in cella i padrini tornati a casa.

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