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Covid 19

Milano, medici di comunità al Niguarda: monitoreranno i pazienti Covid in isolamento domiciliare

Nuovo servizio nel Municipio 9 di Milano in collaborazione con l’ospedale Niguarda: i pazienti positivi al Covid in isolamento presso il proprio domicilio verranno monitorati e visitati (all’occorrenza) da infermieri e medici di comunità. “Questa – spiega il Niguarda – è un’arma essenziale nel controllo di questa pandemia”.
A cura di Filippo M. Capra
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Nuovo servizio per il monitoraggio e la presa in carico di pazienti Covid in isolamento a casa all'ospedale Niguarda di Milano, all'interno del Municipio 9, che gode della presenza di circa 185.000 abitanti. Tutti coloro costretti a casa perché positivi al Coronavirus saranno raggiunti telefonicamente e potranno effettuare visite nell'ambulatorio.

Pazienti visitati e monitorati per via telefonica

Sarà l'Ats Milano a segnalare i casi da seguire, per la maggior parte determinati da condizioni cliniche fragili o ad alto rischio. Così facendo, si intende intervenire con maggiore tempestività in caso di aggravamento dei sintomi. Gli infermieri di comunità contattano una o due volte al giorno i pazienti domiciliati per verificarne le condizioni generali, il livello di saturazione dell'ossigeno (il saturimetro viene consegnato a casa) e la diagnosi di eventuali nuovi sintomi. In caso di allarmi, i pazienti verranno visitati da un medico infettivologo all'ambulatorio. Qualora invece la chiamata dovesse suggerire una gravità intensa delle condizioni del paziente, questi viene inviato immediatamente al pronto soccorso del Niguarda. E anche per i pazienti arrivati autonomamente in questo reparto il servizio sarà attivo. Se le loro condizioni non necessitano un ricovero, i pazienti verranno ugualmente visitati nel giro di 48 ore. In questo caso, i pazienti potranno abitare anche al di fuori del Municipio 9.

Il Niguarda: Arma essenziale nel controllo della pandemia Covid

"Questo modello di approccio integrato ospedale-territorio, coordinato da infermieri di comunità, è un’arma essenziale nel controllo di questa pandemia da SARS-CoV-2 – ha commentato l'ospedale Niguarda -, sia per supportare i pazienti più fragili che si trovano a casa ed intervenire tempestivamente qualora l’infezione provochi problematiche cliniche severe, sia per evitare che pazienti a basso rischio e con sintomi relativamente modesti si rivolgano al Pronto Soccorso, che deve essere libero e pronto per intervenire sulle situazioni di urgenza".

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