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Milano, malata di tumore cerca madre naturale per curarsi: la trova, ma lei si rifiuta di aiutarla

Daniela ha 47 anni e da tre anni è malata di un tumore resistente alle cure tradizionali. I medici le avevano così proposto una cura sperimentale in Svizzera. Per farla era però necessaria la mappa genetica della madre e del padre naturali. Dopo diversi appelli e grazie all’intervento del tribunale dei minori, Daniela era riuscita a trovare la madre naturale che però ha rifiutato di aiutarla.
A cura di Ilaria Quattrone
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Ha cercato per mesi la madre naturale e, dopo averla trovata, lei si è rifiutata di aiutarla: Daniela ha 47 anni, lavora come infermiera psichiatrica a Milano ed è malata di un tumore che resiste alle cure. E proprio per questo motivo, aveva bisogno che la madre biologica si rendesse disponibile – in anonimato – per un prelievo di sangue necessario per una cura sperimentale. Nonostante i tanti appelli e l'intervento del tribunale dei minori, la donna si è però rifiutata di aiutarla.

La terapia sperimentale in Svizzera

Nata il 23 marzo, Daniela viene lasciata all'orfanotrofio delle suore di Rebbio – in provincia di Como – dove poi viene adottata due anni più tardi. Tre anni fa, la 47enne scopre di essere ammalata di un tumore resistente alle cure. I medici le propongono così una terapia sperimentale in Svizzera. Per poterla fare però è fondamentale la mappa genetica della madre o del padre. Avuta notizia di questa necessità, Daniela lancia diversi appelli con la speranza di poter trovare i suoi veri genitori.

La lettera di Daniela

Nell'attesa la 47enne era riuscita a ottenere il suo fascicolo: attraverso questo aveva scoperto che, al momento della nascita, la madre aveva preferito non essere nominata e aveva inoltre richiesto di ritirare tutta la documentazione medica. Fondamentale così l'intervento del tribunale dei minori. La signora, che ormai ha 70 anni, una volta trovata ha però rifiutato. E Daniela, in una lettera pubblicata sul giornale "La Provincia di Como", ha chiesto alla donna come faccia "a vivere sapendo che hai negato senza possibilità di ripensamento la cosa che ti è stata chiesta" e che soprattutto "consentirebbe di far crescere la mia bambina che ha solo nove anni e ha il diritto di avere al suo fianco la sua mamma".

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