Milano, le foto dall’interno del grattacielo incendiato: porte blindate squagliate, cenere e detriti
Porte blindate letteralmente squagliate per via del calore, cenere e detriti. Ma anche, incredibilmente, alcuni appartamenti che si sono in parte salvati dalle fiamme. Le prime foto dall'interno della Torre dei Moro, il grattacielo di via Antonini andato a fuoco nel pomeriggio di domenica 29 agosto a Milano, raccontano della violenza delle fiamme ma offrono anche un barlume di speranza ad alcuni degli inquilini dell'edificio.
Il primo sopralluogo del Nucleo investigativo antincendi dei vigili del fuoco ha evidenziato come vi siano alcuni piani, come quelli tra il 14esimo e il 16esimo, più colpiti: lì anche alcune solette dei soffitti sono collassate e i danni sembrano essere stati maggiori. Proprio dal 15esimo piano potrebbe essersi sprigionato il rogo: un video amatoriale mostra le prime fiamme divampare proprio lì ma il condizionale è d'obbligo, dal momento che secondo il custode del palazzo nell'appartamento "sotto accusa" (di proprietà di un inquilino che però non c'era, trovandosi in vacanza) la corrente era stata staccata.
Non si esclude comunque che l'eventuale innesco, forse un cortocircuito, possa essere partito da un elettrodomestico che non era stato staccato dal quadro elettrico principale. In ogni caso è presto per giungere a conclusioni: sarà la procura di Milano a valutare tutti gli elementi, dai materiali utilizzati per la costruzione della torre, e in particolare della facciata, andati a fuoco con troppa velocità, agli eventuali malfunzionamenti degli impianti di sicurezza. Alcuni inquilini avrebbero infatti detto che l'allarme sonoro antincendio non sarebbe partito.
Intanto le 60 famiglie che abitavano nella torre si trovano alle prese con la gestione di una situazione emergenziale: chi non ha dove andare è costretto a pagare una camera d'albergo o dovrà prendersi in affitto un appartamento. I residenti hanno chiesto di incontrare il sindaco Beppe Sala, anche per capire se le spese che stanno sostenendo saranno loro rimborsate. E il primo cittadino ha risposto all'appello, fissando per venerdì mattina alle 9 un incontro a Palazzo Marino.