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Milano, la polizia sgombera un centro sociale: due persone sul tetto

Questa mattina, martedì 27 ottobre, alle 7.45 è iniziato lo sgombero da parte della polizia di un edificio occupato in viale dei Mille, a Milano, da parte del gruppo anarchico “Le Galipettes”. Sulla loro pagina Facebook hanno annunciato lo sgombero invocando l’aiuto di amici e sostenitori. Per opporsi all’azione della polizia due delle otto persone all’interno della struttura sono salite sul tetto in segno di protesta.
A cura di Ilaria Quattrone
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Una foto della struttura occupata in viale dei Mille (Fonte: Facebook)
Una foto della struttura occupata in viale dei Mille (Fonte: Facebook)

Avevano occupato un palazzo in viale dei Mille a Milano, venerdì 23 ottobre. E oggi intorno alle 7.45 del mattino – dopo quattro giorni – è iniziato lo sgombero da parte della polizia. Ideatori dell'occupazione, il gruppo di anarchici le "Galipettes". Sul posto due blindati per bloccare la strada e una decina di agenti davanti la porta.

Due persone sul tetto dell'edificio occupato

Sulla loro pagina Facebook "Galipettes Occupato" hanno immediatamente invocato l'aiuto di amici e sostenitori: "Ci stanno sgomberando, accorrete!!!", post che ha ricevuto una ventina di condivisioni. E proprio come avevano fatto durante l'occupazione di un ex asilo in via Verro, anche questa volta due persone sono salite sul tetto dell'edificio per opporsi allo sgombero della polizia. All'interno della struttura invece sarebbero presenti sette o otto persone.

Le scritte contro il governatore Fontana sui muri della città

Nei giorni precedenti l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato aveva denunciato quanto stava avvenendo al numero 40 del viale dei Mille. Secondo De Corato i responsabili avrebbero organizzato nella giornata di sabato un aperitivo con altre persone: "In barba alle norme Covid e a tutti quei ristoratori che rispettano le regole". Lo stesso assessore accusa il gruppo di aver imbrattato le vie della zona con delle scritte contro il governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana e la polizia: "Acab", "lavati le mani e odia la polizia", "brucia la questura", "viola il coprifuoco" e "Fontana assassino" sono infatti alcune delle scritte comparse sui muri tra viale Mille, viale Piceno e piazzale Dateo.

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