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Milano, la “nevicata del secolo” del gennaio 1985: in tre giorni 90 centimetri di neve

Gennaio è un mese che a Milano evoca la grande nevicata del 1985, la “nevicata del secolo”. Il capoluogo lombardo, come buona parte del Nord Italia, fu letteralmente sommerso dalla neve per tre giorni. Sulle strade si accumularono novanta centimetri di fiocchi bianchi: pesanti i disagi, tra tetti crollati e strade bloccate, ma la città fu anche invasa da improvvisati sciatori e gente sugli slittini.
A cura di Redazione Milano
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Quando scende su Milano con i suoi caratteristici fiocchi, la neve copre con la sua coltre le guglie del Duomo e veste di bianco la Madonnina; "el fioca" come dicono nel capoluogo lombardo. Le strade, i tetti dei palazzi, le automobili e i parchi della città si imbiancano, creando la tipica atmosfera da paesaggio incantato. Se per molti la neve è qualcosa di magico e suggestivo, per tanti altri rappresenta invece un problema per i possibili disagi che potrebbe causare, soprattutto a livello di viabilità. A Milano nessuna nevicata potrà mai essere paragonata a quella del gennaio del 1985, quando il capoluogo lombardo fu letteralmente sommerso dalla neve per oltre tre giorni, tra il 13 e il 17, in quella che viene ricordata come la "nevicata del secolo". Per chi ha vissuto quel periodo in prima persona il ricordo resta scolpito nella memoria, per tutti gli altri restano le immagini e i video di repertorio a raccontare quei giorni tinti di bianco.

Milano innevata, tra macchine bloccate e sciatori di città

La neve di quelle giornate di gennaio del 1985 è entrata nell'immaginario collettivo. Anni dopo il giornalista e scrittore Piero Colaprico intitolò uno dei suoi romanzi "La nevicata dell'85": un giallo, scritto insieme a Pietro Valpreda, ambientato nella Milano innevata di quei giorni. Fu un evento straordinario per la città, che venne invasa da bambini con gli slittini e ragazzi pronti a scatenare grandi battaglie a colpi di palle di neve, ma anche da tanti appassionati sciatori che per una volta provarono il brivido di scivolare sugli sci per le vie del centro storico, o lungo i pendii della "montagnetta di San Siro", il Monte Stella (che ha ospitato anche competizioni agonistiche di sci). Ma tanti furono anche i disagi: auto seppellite e bloccate dalla neve, tetti di abitazioni (e anche del velodromo Vigorelli e del Palasport di San Siro) crollati sotto il peso della coltre bianca. Le strade, inizialmente bloccate dalla troppa neve, furono poi liberate anche grazie all'intervento di circa 650 militari di leva, che utilizzarono i carri armati a mo' di spalaneve. Come documentano le testimonianze dell'epoca, si erano depositati parecchi centimetri di neve: i dati ufficiali dicono che a Milano, dopo oltre tre giorni di nevicata, si raggiunsero i 90 centimetri. Da allora nessun inverno ha mai più superato quello del 1985, e chissà quanto dovremo ancora aspettare prima di rivedere Milano di nuovo addormentata sotto un'immensa coperta di neve.

Anche Bergamo, Como e Varese coperta dalla neve nel 1985

Milano non fu l'unica città sommersa dalla neve: in tutta l'Italia settentrionale la nevicata di quell'anno viene considerata come la più forte di tutto il ‘900, un fenomeno atmosferico di una portata talmente unica che fino ad adesso, anche nel nuovo millennio, non è ancora mai stato superato o eguagliato. Oltre al capoluogo lombardo anche tante altre città lombarde ricordano il 1985 come l'anno del grande gelo, con forti nevicate in tanti comuni della pianura e non soltanto nelle località montane. Bergamo fu particolarmente colpita: i fiocchi scesero imperterriti sulle strade, fino a formare cumuli in grado di superare i 50 centimetri d'altezza. A Como la neve depositata toccò quota 110 centimetri, mentre a Varese arrivò fino a 122 centimetri.

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